Palazzo San Bernardino - La storia

La Piazza del Governo è caratterizzata dalla presenza del bel Palazzo del Municipio, detto anche dal 1930 (come ricorda R. Mosti) Palazzo San Bernardino. Qui dal 1825, come afferma il Sebastiani, é custodita una quattrocentesca pala d'altare in cui è ritratto il Santo. Grande fu infatti il legame tra questo Santo senese e Tivoli, ove sembra sia stato nei primi decenni del XV sec. I suoi monogrammi, sparsi nelle vie antiche della città e collocati sulle facciate di molte abitazioni, mostrano la devozione che la gente tiburtina nutrì nei suoi riguardi. Palazzo S.Bernardino sorge sulla cinta muraria romana del V-IV sec. a.C. utilizzando, inoltre, delle preesistenze di epoca medievale come la torre situata a sinistra della facciata principale.


Ingrandisce foto Palazzo S.Bernardino

Inizialmente il cinquecentesco edificio era di proprietà di uno spagnolo, chierico di Oxford, tale Francesco Modarra. Come si sa il XVI sec. fu caratterizzato dalla Riforma protestante e dalla Controriforma cattolica; il tribunale dell'Inquisizione (sorta tra la fine del XII sec. e l'inizio del successivo) lavorò più alacremente per tutto il Cinquecento mandando al rogo un'infinità di eretici e presunti tali. Tra questi finì bruciato vivo anche il Modarra ed il suo Palazzo passò alla città di Tivoli. Come ciò fu possibile? Essendo stato il vecchio palazzo municipale inglobato nella Villa d'Este, il papa Sisto V (1585-90) in cambio donò ai tiburtini nel 1587 l'orto e la metà dell'immobile del defunto Modarra.

Gli abitanti riuscirono a comprare la parte restante sborsando mille scudi, prestati loro da San Filippo Neri. Nel 1883-84 furono eseguiti dei restauri che modificarono la facciata, dandole un aspetto neoclassico. Il prospetto infatti si presenta suddiviso in tre piani scanditi da due marcapiano. Verticalmente invece è tripartito: più sporgente e ricca di decorazioni la parte centrale, più semplici le due laterali. Da notare gli spigoli bugnati che delimitano l'ampiezza della facciata. Ugualmente bugnato è tutto il piano terra in cui è situato il portale d'ingresso con a fianco tre finestre arcuate per lato.


Ingrandisce foto Affresco della Sala San Bernardino

Quasi identici sono invece il I e II piano che presentano sempre lo stesso numero di finestre: tre nella zona centrale e due in ognuna delle parti laterali. L'unica differenza è questa: tutte le aperture sono architravate ad eccezione delle tre centrali poste al I piano. Queste hanno un ulteriore ornamento decorativo: sopra l'architrave infatti è posto un arco inscritto in un altro di dimensioni naturalmente minori. A rendere architettonicamente più imponente il frontespizio è poi un corpo sopraelevato della stessa ampiezza della predetta parte centrale. Tale corpo, sormontato dallo stemma di Tivoli, è nella zona interna ripartito grazie a lesene con capitello corinzio.

Qui all'interno dello spazio rettangolare sono riportate S.P.Q.T.(Senatus Populus Quirites Tiburtinus). Sul primo marcapiano invece troviamo un'iscrizione in latino che ricorda come il Palazzo sia stato decorosamente ampliato nel 1884 ed ulteriormente ornato nell' A Fasc. Rec. VIII (corrispondente al 1930). Fu allora infatti che le case medievali, addossate all'edificio comunale, furono abbattute per ampliarlo. L'angolo dell'ala edificata, affacciantesi su Piazza del Comune/ Via del Governo, fu ornato con una grande fontana in travertino. Essa è sormontata da un grande stemma di Tivoli; un bellissimo mascherone troneggia nella parte centrale da cui fuoriesce l'acqua che viene raccolta in un'enorme conchiglia. Quest'ultimo intervento, insieme a quello condotto subito dopo il dopoguerra dell'ultimo conflitto mondiale, hanno mirato ad isolarlo urbanisticamente sfruttando il fatto che molte case circostanti erano ridotte ad un cumulo di macerie essendo bombardate. In pratica oggi Palazzo San Bernardino è situato tra due Piazze: quella del Governo e l'altra del Comune.

Nei dintorni

Approfondimenti

    Le guide di Tibursuperbum

    Con il patrocinio del Comune di Tivoli, Assessorato al Turismo

    Patrocinio Comune di Tivoli

    Assessorato al Turismo