Di ben diverso impatto é il grande quadro appeso sulla parete di fondo. Dipinto in pieno Barocco , l'anonimo olio su tela ha come tema L'Immacolata Concezione, posta al centro dell'opera, raffigurata in tutto il suo splendore, ammantata, con le braccia conserte ed incrociate sul petto, lo sguardo abbassato, il capo leggermente reclinato sulla spalla sinistra. Il piede destro è posto sulla falce lunare al di sotto della quale è dipinta la sfera terrestre con il serpente che insidia il Suo calcagno e da Lei è schiacciato. Un pullulare di angeliche presenze, che spuntano tra le nuvole contornanti la Vergine, riempie la parte mediana e superiore del quadro. Ai piedi della Madonna sono invece ritratti il tiburtino papa San Simplicio, in piedi, e San Lorenzo, protettore della città di Tivoli, inginocchiato.
Ma veniamo agli affreschi. Sulla parete destra, in alto a sinistra è ritratta la scena de "Lo sbarco degli Argonauti, fondatori di Tivoli". Ad eseguirla sarebbe stato F.Traballese autore tra l'altro anche de "La recinzione di Tibur entro le mura urbane", situata sempre sulla parete destra ma in alto a destra. Tra questi due affreschi ne è collocato un altro di dimensioni e di levatura artistica ben maggiori essendo infatti opera della scuola di Taddeo e Federico Zuccari. Si tratta de "La Sibilla Tiburtina profetizza la nascita di Gesù." Molte le figure che affollano l'opera.
Nel vano di una porta, delimitata da due colonne, due barbuti uomini fanno da spettatori ad una scena inaspettata: l'imperatore Augusto è inginocchiato davanti alla Sibilla ritratta in piedi con alle spalle un altare. Ha il braccio destro alzato in atto di profetizzare. Domina la scena in alto la visione della Vergine e del Bambino che appaiono tra le nubi. Ammutoliti soldati alzano gli occhi verso l'apparizione.