Palazzo San Bernardino - La Sala San Bernardino

Questa, insieme alla Consiliare, è senza dubbio la più importante delle Sale di questo Palazzo. Qui avvengono le celebrazioni ufficiali, qui sono contratti i matrimoni civili. Le belle travature che sorreggono il soffitto, i grandi rinascimentali affreschi che ricoprono le pareti caratterizzano questo ambiente particolarmente suggestivo. Sulla parete frontale, rispetto a chi entra, è collocata la quattrocentesca pala d'altare, realizzata dal senese Sano di Pietro. E' una tempera su una tavola rettangolare posta verticalmente in cui è raffigurato San Bernardino, come attesta la scritta posta a metà altezza della pala. Il pittore lo ha raffigurato vestito col suo saio francescano, in piedi, con l'indice della mano destra rivolto in alto per indicare il monogramma da Lui ideato (sole raggiante in cui sono iscritte JHS , ovvero Jesus Salvator hominum, Gesù Cristo Salvatore degli uomini) e che molte famiglie tiburtine, al tempo della sua venuta a Tivoli, apposero sulle proprie case in segno di protezione.


Ingrandisce foto S.Bernardino

Il braccio sinistro è invece piegato e nell'incavo sorregge un libro. Sulle pagine aperte, rivolte verso l'osservatore, il pittore ha trascritto un passo in latino tratto da San Paolo. I suoi piedi scalzi poggiano sul globo terrestre; sembra sia portato in volo o sorretto da due angeli di proporzioni molto ridotte rispetto a Lui, situati più o meno all'altezza delle sue ginocchia. Colpisce la magrezza del suo viso scavato, che spunta dal cappuccio abbassato, contornato dai bianchi capelli e dall'aureola dorata. Lungo la sagomatura arcuata della pala, è riportata la frase in latino che tradotta suona così "Manifestò il Tuo Nome agli uomini." La pala emana molto misticismo.

Di ben diverso impatto é il grande quadro appeso sulla parete di fondo. Dipinto in pieno Barocco , l'anonimo olio su tela ha come tema L'Immacolata Concezione, posta al centro dell'opera, raffigurata in tutto il suo splendore, ammantata, con le braccia conserte ed incrociate sul petto, lo sguardo abbassato, il capo leggermente reclinato sulla spalla sinistra. Il piede destro è posto sulla falce lunare al di sotto della quale è dipinta la sfera terrestre con il serpente che insidia il Suo calcagno e da Lei è schiacciato. Un pullulare di angeliche presenze, che spuntano tra le nuvole contornanti la Vergine, riempie la parte mediana e superiore del quadro. Ai piedi della Madonna sono invece ritratti il tiburtino papa San Simplicio, in piedi, e San Lorenzo, protettore della città di Tivoli, inginocchiato.


Ingrandisce foto Madonna, S.Lorenzo e S.Simplicio

Ma veniamo agli affreschi. Sulla parete destra, in alto a sinistra è ritratta la scena de "Lo sbarco degli Argonauti, fondatori di Tivoli". Ad eseguirla sarebbe stato F.Traballese autore tra l'altro anche de "La recinzione di Tibur entro le mura urbane", situata sempre sulla parete destra ma in alto a destra. Tra questi due affreschi ne è collocato un altro di dimensioni e di levatura artistica ben maggiori essendo infatti opera della scuola di Taddeo e Federico Zuccari. Si tratta de "La Sibilla Tiburtina profetizza la nascita di Gesù." Molte le figure che affollano l'opera.

Nel vano di una porta, delimitata da due colonne, due barbuti uomini fanno da spettatori ad una scena inaspettata: l'imperatore Augusto è inginocchiato davanti alla Sibilla ritratta in piedi con alle spalle un altare. Ha il braccio destro alzato in atto di profetizzare. Domina la scena in alto la visione della Vergine e del Bambino che appaiono tra le nubi. Ammutoliti soldati alzano gli occhi verso l'apparizione.

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