Palazzo San Bernardino - La Sala Consiliare
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Il 12 marzo del 2007 alle ore 17,30 è stata inaugurata, alla presenza delle maggiori autorità civili e religiose, la Sala Maggiore di Palazzo San Bernardino, ossia l'aula in cui si riunisce il Consiglio Comunale di Tivoli.
Gli interventi, intrapresi per il restauro e la riqualificazione della Sala Consiliare, sono stati condotti sotto la sorveglianza scientifica della dott.ssa Dora Catalano del Ministero Beni ed Attività Culturali. Finanziati dall'Amministrazione tiburtina, si sono svolti in poco più di due anni (2005/2006, inizio 2007). Nuovi e funzionali gli arredi; moderna e pratica l'istallazione di un sistema per la gestione informatizzata dei lavori del Consiglio Comunale, che comprende un impianto per il voto elettronico, mentre un sistema audiovisivo con telecamere a circuito chiuso e schermi permette la visione delle immagini anche dall'esterno.
Tutto ciò sia per semplificare e velocizzare il lavoro del Consiglio Comunale sia per far sì che la partecipazione dei cittadini sia più confortevole.
Ma veniamo ai lavori di restauro che, inseriti in un più vasto programma teso a recuperare e a riqualificare l'intero Palazzo San Bernardino e soprattutto il cosidetto piano nobile, hanno interessato la predetta Sala Consiliare ed un altro gioiello storico-artistico tiburtino: la cosidetta Bussola.
La Bussola
Quest'ultima, che nella sua fattura ripropone il simbolo dello stemma tiburtino, é un'urna in tarsia lignea e dorata, realizzata forse ai primi del XIX sec. Questa tecnica decorativa (in legno o in pietra) permette di accostare elementi di vario colore in base ad un disegno prestabilito. In questo caso il piccolo ma storico reperto raffigura un castello in miniatura a pianta quadrata con tre torri: due poste lateralmente, l'altra, un po' più alta e centrale, é sormontata dall'aquila imperiale con due teste. Sulla sommità delle due torri laterali c'è una fessura in cui venivano introdotte le schede delle votazioni del Consiglio Comunale. Alla base delle due torri c'è un piccolo cassetto recante uno la scritta "Sì" e l'altro "No.
La Sala Consiliare, inaugurata inizialmente il 13 dicembre 1835, era stata allestita per omaggiare Gregorio XVI, il pontefice che aveva permesso di deviare le acque dell'Aniene e di metterte fine alle numerose esondazioni. A questo papa sono dedicati la grande lapide marmorea con iscrizione, situata lungo la parete di destra, ed il busto sempre in marmo che la sormonta. Autore lo scultore Pietro Tenerani.
Sala Consiliare
Le pareti e la volta sono state affrescate da Angelo Quadrini (un artista a metà strada tra classicismo ed accademia), il quale secondo E. Guerriero avrebbe decorato anche il Palazzo romano Barberini alle Quattro Fontane.
Il ciclo di affreschi monocromi (imitanti gli antichi bassorilievi) ricoprono sia la volta, al cui centro campeggia lo stemma tiburtino, che la parete di destra.
Su quest'ultima sono raffigurati in un'historia Leone XII che prende in esame i danni dell'esondazione ed in un'altra Gregorio XVI mentre inaugura la nuova cascata.
Nelle vele della volta troviamo invece Gregorio XVI che presenzia ai lavori di inizio per i cunicoli gregoriani; Adriano VI che restituisce l'indipendenza a Tivoli; Augusto che presso il Santuario di Ercole Vincitore amministra la giustizia; san Romualdo che fa da paciere nella contesa tra Ottone III e Tivoli.
I lavori di restauro hanno eliminato i dissesti statici e le infiltrazioni di acque piovane causanti il distacco di parti dell'intonaco e la sollevazione di alcuni tratti degli affreschi quindi consolidati e reintegrati nelle lacune; hanno cancellato le varie ed improprie ridipinture della volta; hanno sopperito alle pareti usurate della Sala.