L’unica cosa che si salvò fu un affresco, ancora visibile, perché fu trasferito in un’altra chiesa tiburtina. L’affresco salvato è la Madonna del Ponte (sec.XV); chiaramente vi è ritratta la Madonna con in braccio il Bambino.
Chi vuole ammirarla può recarsi nella chiesa di S.Andrea (non lontana da Piazza del Plebiscito) dove è custodita nella navata sinistra dal 1875.
Accanto alla chiesa di S. Maria del Ponte sorgeva un ospedale (Hospitale de Domina de Ponte 1573); esso, insieme a quello di S.Giovanni, durante il Settecento era sottoposto agli stessi impegni e doveri dell’ospedale dell’Annunziata. Particolarmente toccanti erano le cerimonie che si svolgevano in questa chiesa e di cui si è conservato il ricordo; tra di esse particolarmente suggestiva era quella in cui si svolgeva l’assegnazione della dote ad una ragazza da marito che, essendo povera, non aveva la possibilità di accasarsi non avendo la dote.
Affresco della Madonna in Trono
La scelta della zitella da addotare era di pertinenza della locale confraternita (Confraternita del Ponte o di S.Rocco, la cui nascita risaliva al lontano 1388 essendo sorta presso la chiesa di S.Leonardo); a Natale invece era portato in processione il Bambinello. A questi riti si aggiungevano quelli per S.Antonio Abate, per S.Rocco e per Maria Maddalena. La chiesa infatti custodiva solo tre altari: uno era dedicato a S.Rocco, un secondo a S.Antonio Abate ed infine un terzo a Maria Maddalena.
Il Crocchiante ricorda che nel 1597 l’immagine della Vergine fu “portata nel sacello costruito da Giulio Tobaldi nell’anno 1520 dalle radici del ponte vicino, con l’assenso della famiglia Tobaldi al tempo del priorato di Ottavio Croce” (il sacello era la cappella dell’altare maggiore).