Il paesaggio è caratterizzato da uno spiccato processo di erosione di tipo carsico dovuto alla presenza di rocce calcaree massive; tale erosione dà luogo a scannellature, a campi carreggiati, a docce. Su queste minicavità, gli acquari così chiamati perché vi si accumula l'acqua piovana, i pastori, che un tempo praticavano la transumanza, facevano conto per il rifornimento idrico. Erano tanto importanti che i pastori se ne prendevano cura in modo quasi assillante: si doveva provvedere a coprirli con grossi sassi e vegetazione per rallentare l'evaporazione dell'acqua piovana raccoltasi nonché a mantenerli puliti.
Oltre al fenomeno degli acquari il carsismo qui causa anche la formazione delle "terre rosse" che altro non sono se non impurità insolubili presenti nei calcari le quali si concentrano sul fondo delle doline creando, quando piove molto, delle raccolte d'acqua più o meno estese temporanee.
La terza caratteristica dei Monti Ruffi sono le numerose sorgenti dovute proprio al predetto carsismo: le fratture delle rocce calcaree e la penetrazione dell'acqua piovana in esse fa sì che esse la convoglino verso serbatoi sotterranei a volte delimitati da rocce marnose. Si spiega così la presenza di sorgenti situate ad alta quota chiaramente però dalla portata molto limitata. Alle pendici delle alture si trovano invece altre sorgenti di portata media ed elevata. Conosciute e ricercate sono quelle minerali di Marano Equo.
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