Una volta ammirata la fontana bisogna tornare indietro, voltare a destra, scendere parte della gradinata, proseguire ancora a destra mentre lo sguardo è colpito dall'abside e dalla navata esterna della chiesa romanica di S.Pietro della Carità, confinante con il giardino della Villa. Si giunge così alla Fontana dell'Organo. Occorre quindi ancora una volta tornare indietro fino alla gradinata in parte precedentemente percorsa, riprendere a scendere per poi voltare a destra e giungere sopra alla Fontana di Nettuno. Attraversando il piazzale prospiciente la predetta fontana e proseguendo in avanti per poi voltare a sinistra, si giunge ad uno slargo circolare noto come la Rotonda dei Cipressi. Gli alberi sono secolari e forse sono tra i più antichi esemplari d'Italia (purtroppo oggi non sono in buona salute come un tempo tuttavia con la loro maestosità incutono ammirazione e stupore).
In origine al posto dei cipressi c'era un chiosco di legno ed in sua sostituzione furono piantati i cipressi; c'erano poi un tempo anche grandi pergole e un anfiteatro di statue che rappresentavano le Arti Liberali.
Lasciando detta Rotonda, voltando a destra, si perviene al muro di cinta del giardino, dove è inglobata la Fontana della dea Natura. Tornando indietro si gira a destra arrivando alle Fontane delle Mete, una raffigurazione della fontana della Meta Sudante situata a Roma non molto distante dall'arco di Costantino. Riprendendo il cammino a destra si apre un grande terrazzo che si apre sulla pianura romana; affacciandosi si possono ammirare i sottostanti vigneti di pizzutello e la vicina medioevale Porta del Colle. Al centro quasi del parapetto della terrazza è situata la Fontana di Arianna così chiamata perché in origine c'era una statua di Arianna dormiente situata nella nicchia centrale. Lasciandosi alle spalle il terrazzo si giunge al punto terminale delle tre Peschiere.