Il parco degli acquedotti: il percorso

Il percorso inizia da Ponte Amato, situato nei pressi della tagliata di Santa Maria Cavamonte. Lasciata l'auto nel comodo parcheggio, si può subito ammirare il Ponte romano Amato, isolato nella campagna, ed i resti dell'antica via Prenestina con il suo basolato e le sue crepidini (semplici gradini di marciapiedi).
Quindi occorre incamminarsi di nuovo su Via di Ponte Amato (dalla parte opposta di dove si è arrivati) per svoltare dopo un centinaio di metri a sinistra in Via della Bullica inizialmente asfaltata e subito dopo sterrata. Il percorso coincide per diversi tratti con la Via Francigena i cui segnali ci accompagnano lungo il percorso. Si procede sempre dritto, si sorpassa una barra di ferro rossa e si continua a camminare. Sulla sinistra si incontra l'unica tabella esplicativa integra che riporta le notizie sul Ponte della Bullica situato più in basso sotto alcune decine di metri dalla tabella.
Dopo averlo visitato, si risale per riprendere la strada sterrata da cui si è giunti. Si continua a camminare dritto e, giunti in prossimità di un vecchio mulino, è piuttosto facile individuare, sul lato destro della carrareccia, una grotta nel cui interno è situato un pozzo dell'acquedotto in cui si può accedere.

Ponte Pischero
Ingrandisce foto Ponte Pischero

Non lontano dalla grotta c'è Ponte Pischero. Siamo a ridosso dell'azienda agricola di colle s. Angeletto. Per visitare il ponte (o meglio i due ponti, uno era di sevizio) occorre scendere sulla sinistra. Proseguendo invece sulla destra dell'edifico dell'azienda (si vede su un angolo l'indicazione della Via Francigena) si continua il percorso. Si attraversa un tratto assolato e si raggiunge la sterrata Via della Moletta, strada che in epoca medioevale collegava l'abitato di Gallicano con il Castello di Passerano.La si percorre andando verso destra (direzione Gallicano).
È preferibile questo percorso invece del sentiero che corre più in basso nel prato sottostante della Valle Caipoli perchè più fangoso in caso di pioggia.

A questo punto occorre stare attenti per individuare sulla destra, in basso nella valle, a circa 800 metri di distanza dall'azienda predetta, immerso anch'esso nella fitta vegetazione tale da renderlo occultato alla vista di un osservatore distratto, Ponte Caipoli.
Visitato il ponte, si ripercorre a ritroso la sterrata Via della Moletta si supera il punto dove si era iniziato a percorrerla andando sempre avanti e risalendo la salita fino ad incontrare la strada asfaltata (su cui è situato l'areoporto) che porta a Gallicano. La si attraversa e si riprende nel bosco il sentiero sterrato e ben tracciato (qui ci sono anche segnali del CAI bianco e rossi) fino a raggiungere Ponte Taulella. Molto bello il sentiero che continua dalla parte opposta del Ponte da cui si è venuti. Se si desidera lo si percorre nel sottobosco ombroso e si arriva alla località Mole di Pance. Altrimenti, dopo aver visto Ponte Taulella si torna indietro.


Ingrandisce foto Sentiero presso Ponte Taulella

Subito prima dell'azienda agricola di colle s. Angeletto, una via sterrata conduce a una vasta Cisterna Romana a pianta di trapezio rettangolo, in caementicium di scaglie basaltiche. Purtroppo la copertura, tranne che nel piccolo ambiente all'angolo Est coperto a botte, è completamente crollata. È stato appurato che nella parte centrale c'erano dei pilastri atti a sorreggere le volte a botte o crociera (ne restano le impronte sui muri perimetrali coperti da intonaco in cocciopesto (gli antichi Romani lo chiamavano Opus signinum, termine latino derivante dalla città di Segni (Signa), presso Roma, dove secondo antiche fonti fu inventato. Vitruvio ne descrive la fabbricazione e l'uso).

La cisterna, semi ipogea a monte, rivolge la punta del trapezio verso il fosso Mole di Pance per offrire maggiore resistenza allo scoscendimento del terreno. La strada campestre di colle S. Angeletto raggiunge la Maremmana Inferiore di fronte alla Fonte di Passerano, un sentiero lungo un canale di bonifica conduce a delle sorgenti termominerali solfureo ferruginose, che sgorgano da un bottino, attinte ad uso potorio e idropinico, fino a qualche anno fa ombreggiate da folti pioppi.

Proseguendo lungo la via Maremmana verso il Castello di Passerano , lo si vede nella sua maestosità dell' alto torrione ellittico tra i fianchi boscosi di colle Selvotta e colle Selva. Si raggiunge il piazzale sottostante il maniero.
Se invece si rinuncia ad arrivare fin qui, allora si ripercorre dopo la visita a Ponte Taulella il medesimo percorso dell'andata fino a tornare in Via di Ponte Amato dove abbiamo iniziato il nostro itinerario.

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