I musulmani, ridotti al dominio della
sola Granada, ne furono cacciati nel 1492.
Le crociate in Terra Santa mossero dal fatto che i Turchi nel 1077 si erano impadroniti della Palestina impedendo l'accesso ai pellegrini. Il papa
Urbano II nel novembre del 1095 tenne un discorso col quale infiammò gli animi al grido "Dio lo vuole" di liberare i luoghi santi dai turchi.
A tale invito non rispose l'imperatore Enrico IV (in urto con il papa per la lotta delle investiture) ma lo fecero invece i signori feudali quali Roberto di Normandia, Raimondo IV di Tolosa, Goffredo di Buglione ecc. Costoro vi aderirono per migliorare la propria posizione, che in patria non era molto rosea essendo emarginati ed oppressi.
Anche le classi socialmente povere risposero all'appello di Urbano II grazie alla propaganda dell'Eremita, vale a dire di
Pietro d'Amiens. In altre parole si vennero a formare due tipi di crociate: una nobile ed una povera. Quest'ultima, non avendo mezzi economici, si
mosse per via terra ma fu massacrata prima di raggiungere i luoghi santi.
La prima crociata portò alla conquista di Nicea, di Antiochia e di Gerusalemme.