La credenza popolare credeva che ciò fosse dovuto al tragico episodio della Santa che prima di essere uccisa fu trascinata per i capelli proprio in quella zona vicina sia al Santuario di Ercole Vincitore, dove sembra che sia stata processata, sia all'Acropoli. Chiaramente la scienza spiega diversamente il prodigioso spegnersi e riaccendersi dei ceri: esso sarebbe dovuto ad una corrente d'aria presente nel sottopassaggio.
Piazza del Duomo potrebbe narrare tante vicende passate ad un turista attento che la visita: qui sorgevano la basilica ed il foro nell'epoca romana, qui la Mensa ponderaria (scoperta nel 1883 e situata sulla sinistra della chiesa verso l'inizio della scalinata, Via del Duomo, ed attualmente munita di una discutibile ed appariscente pensilina moderna per preservare alcuni resti murari limitrofi), qui è ancora ben conservato il lavatoio pubblico che i tiburtini chiamano "la forma" (è confinante con la chiesa ed è situato prima della predetta Mensa ponderaria), qui si giocava a pallone in pieno Rinascimento.
Il termine "la forma" deriva dal fatto che il lavatoio pubblico era ed è alimentato dall'Aniene le cui acque in parte vengono qui convogliate tramite il canale Forma. Esso un tempo riforniva sia la preesistente chiesa, distrutta per far luogo alla nuova cattedrale voluta dal card. Giulio Roma nel XVII sec., ove era situata una grande vasca atta ad impartire il battesimo per immersione, sia tutte le mole disseminate nella sottostante e vicina Via del Colle.
Il monumento che però troneggia nella Piazza è chiaramente il Duomo o basilica di San Lorenzo martire. L'attuale chiesa fu edificata con una spesa di 50 mila scudi; da non perdere la visita al suo interno che custodisce opere di inestimabile valore artistico e numerose reliquie di Santi e Martiri locali.