Il nome Via del Colle deriva dal clivus (pendenza, piccolo colle) tiburtino identificante pure quel tratto della consolare tiburtina, che anche dall'Acquoria, raggiungeva Porta Romana, detta anche Porta Saracena. Il primo appellativo è dovuto al fatto che essa si apriva verso la città di Roma; il secondo al fatto che la porta servisse per deviarvi e scaricare le acque dell'Aniene, qui appositamente convogliate contro gli eventuali nemici.
Sembra infatti che ciò avvenne anche nell'anno 1142 per sconfiggere i Romani assedianti la città per impadronirisi - secondo la leggenda - del prezioso gruppo ligneo della Deposizione, che si ammira nella Cattedrale il quale, a sua volta, costituiva la parte più cospicua del bottino toccato a Tivoli, allora alleata di Roma, dopo la vittoriosa lotta contro Tuscolo, l'odierna Frascati.
Questa in breve la leggenda legata all'episodio: la città vigilava e una anziana signora, fatta salire sulla sommità della Porta Romana, al fine di controllare i movimenti delle truppe nemiche, quando rilevò che si erano ammassate dinanzi alla porta, fece aprire la saracinesca: le acque dell'Aniene, accumulate dietro lo sbarramento, travolsero i Romani facendoli annegare miseramente. La Porta fu poi incendiata dai Goti.
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