Il Santuario della SS. Trinità di Vallepietra
è situato a 1337.m. s.l.m. sul ripiano occidentale del Monte
Autore (1885 m.); è addossato alla Tagliata, una parete rocciosa
mozzafiato. Esso rappresenta un luogo sacro verso cui migliaia
di pellegrini si indirizzano per pregare e chiedere grazie
alla sacra icona custodita nella grotta del Monte Autore.
Alcuni ritengono che la spelonca sia stata abitata anche dagli
uomini preistorici essendo il luogo ricco di acqua ed essendo
orientato a Sud (quindi molto assolato). Tale ipotesi è suffragata
dal rinvenimento di due frecce silicee nel 1894 ed in seguito
di altri reperti. Se molti dubbi sono stati fugati altri restano
avvolti nel mistero; ad esempio si ignora quando i cristiani
iniziarono a venerare detta icona raffigurata nella grotta.
Degli storici ritengono che il culto della SS.Trinità abbia
un'origine orientale come conferma il fatto che prima della
venuta di S.Benedetto
nella Valle dell'Aniene era diffuso tale indirizzo. Ad avvalorare
questa tesi è lo stile bizantineggiante delle raffigurazioni
situate nella sacra grotta tutte ispirate ad episodi del Vangelo:
l'Annunciazione, la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione
al tempio.
Santuario di Vallepietra
Chiaramente però il più importante è proprio
l'affresco della Santissima Trinità databile al XII sec.
ed anch'esso molto bizantineggiante. Raffigura le Tre
Persone Divine (Padre, Figliolo e Spirito Santo) perfettamente
identiche sia nell'aspetto che nell'atteggiamento: tutte
e tre sono sedute, tutte benedicono alla greca (unendo
il pollice all'anulare) con la mano destra, tutte mostrano con la sinistra un libro aperto sulle
ginocchia, tutte hanno un viso barbato (tipico dell'iconografia tradizionale del Cristo), tutte sono incorniciate da un nimbo.
L'affresco miracoloso riproduce quindi figurativamente il dogma della SS.Trinità sancito nel 325 d.C dal Concilio di Nicea, indetto
per condannare Ario e le sue teorie eretiche.
Tale dogma però ha sempre rappresentato per i pittori difficoltà di realizzazione poiché è difficile illustrare l'unità e la pluralità contemporanea di Dio.
SS. Trinità di Vallepietra
Per questo motivo molteplici sono state le soluzioni adottate pittoricamente: a volte il dogma è stato esposto dipingendo tre figure unite in un unico corpo
a tre teste, altre volte disegnando un'unica testa con tre facce. Quest'ultima soluzione però, molto diffusa nel Medioevo, fu sconfessata dalla Chiesa
che la considerava un simbolo demoniaco senza contare che era utilizzata anche da altre religioni.
Nelle catacombe troviamo affrescato il dogma della SS.Trinità in questo modo: Dio Padre benediceva, Cristo era ritratto come un agnello sacrificale,
lo Spirito Santo raffigurato come una colomba. Molto inusuale risulta invece nella storia della pittura la realizzazione ed interpretazione del dogma
così come è nel Santuario di Vallepietra (inusuale per il grande affresco ed invece piuttosto frequente nelle miniature).
Sotto tale affresco sono raffigurate le attività lavorative che in genere si fanno a gennaio e a febbraio. Nel santuario troviamo anche altri affreschi
raffiguranti S.Giuliana di Bitinia e S.Domenico da Foligno.
Al Quattrocento invece sarebbero databili altri affreschi quali: il volto di un ignoto Santo, le due Madonne recanti il Bambino, S.Antonio Abate.