Franca Fedeli Bernardini, autrice di una ricerca operata nel 2002, sottolinea che è veramente singolare il fatto che questo canto, inerente la passione e la morte di Cristo, viene svolto nel periodo della Pentecoste per cui si affianca alle ipotesi del Brelich.
Filippo Caraffa invece è dell'opinione che il "Pianto delle Zitelle", sia da datare intorno alla metà dell'Ottocento, epoca in cui fu realizzato il balcone della Cappella della SS. Trinità, sul quale si continuò a mettere in scena la lauda fino alla fine degli anni '50- inizio '60 del XX secolo. Dal 1960 fin quasi al 1996, la sua rappresentazione avvenne all'interno dell' altare all'aperto. Poi il "Pianto delle Zitelle", un po' modificato per via del suo linguaggio arcaico e poco comprensibile ai più, fu tenuto (e lo è tuttora) su un palcoscenico realizzato per l'occasione sul piazzale del Santuario. A prendere la decisione di modernizzarlo furono il parroco don Domenico Pompili e don Salvatore Mercuri senior col risultato che però la lauda è diversa da quella di un tempo.
Anche svariati musicisti hanno scritto sul "Pianto delle Zitelle" che ha un testo particolare mentre i toni del canto richiamano le lamentazioni funebri ancora praticate in alcuni paesi dell'Italia meridionale.
Ma in cosa consiste questa sacra rappresentazione che è portata in scena da circa trenta persone?
Inizialmente vi partecipavano solo personaggi femminili (la Madonna, vestita a lutto, e le Zitelle, vestite di bianco) mentre oggi, grazie alle modifiche predette, compaiono anche figure maschili (in primis Gesù quindi Pilato, i centurioni).
Le venti Zitelle, rievocano i momenti della Passione e lamentano il Cristo Morto.
Iniziano la processione dalla Cappella di san Filippo, precedute da uno stendardo, dalla Confraternita della SS.Trinità e dal trio del Prologo, dopo di che giungono sul luogo della rappresentazione. Le scene della Passione del Cristo, altamente drammatiche e coinvolgenti, sono interpretate in modo molto semplice dalle fanciulle che presentano i 14 Misteri della Passione, oggetti sacri e personaggi: la Croce, Pilato, le funi, la corona di spine, i chiodi, la colonna della flagellazione, la lancia .....).
Il Calice è il Mistero che inizia il Pianto e impersonifica la sofferenza di Gesù. Ogni zitella canta da sola tenendo in mano l'oggetto- tema del Mistero cantato.
I Misteri sono intervallati dal Prologo, una specie di parafrasi del "Miserere". Il testo, scarno, essenziale, statico ben si addice alla cadenza monodica del canto mentre all'intorno i fedeli assistono in grande silenzio. Naturalmente il momento più drammatico è la deposizione: il corpo del Cristo, ormai morto e calato dalla croce, é deposto sulla bara. Questa, trasportata da otto uomini indossanti un saio bianco, passa attraverso la folla per giungere sul palco. Qui ad attenderlo c'è la Madonna che inizia, con la sua straziante lamentazione, a piangere sul corpo del Figlio ucciso.
Il "Pianto delle Zitelle" vede poi il canto di Marta, che invita a convertirsi, e termina poi con "Sempre gloria sempre onore" cantato in coro da tutte e venti le Zitelle.