I Pisoni si sarebbero chiamati in questo modo in quanto coltivavano piselli nelle terre di loro proprietà appunto a Pisoniano. Quest’etimologia errata (Pisus, pisello) fece sì che per qualche tempo negli anni successivi al 1927 lo stemma del Comune fosse così costituito: una corona turrita posta in alto a sovrastare lo scudo sannitico recante nella parte sottostante il nome “Pisoniano”. Nell’interno dello scudo erano tracciate le sagome di tre monti stagliate su un campo azzurro; su di essi svettava un ramo della pianta di piselli.
In seguito con l’avvento del fascismo ed essendosi appurata l’inesattezza dell’etimologia predetta, lo stemma fu mutato: sparirono la corona, la forma ovale, la pianta del pisello, la sagoma dei tre monti per adottare uno stemma molto simile ad altri in auge presso tanti Comuni italiani.
Lo scudo sannitico assunse una forma rettangolare (allungata verticalmente e terminante in basso con un’andatura leggermente arcuata terminante al centro con una punta). Tre bande verticali ripartivano l’interno in cui al centro spiccava il fascio littorio. Attualmente lo stemma conserva la forma di quello in auge nel periodo fascista ma ha ritrovato alcuni particolari di quello primitivo: è tornata a sovrastarlo la corona, é tornata la sagoma dei tre monti posti al centro che si staglia su una banda trasversale (il fiume Giovenzano) mentre altre due bande di diverso colore (i prati) occupano la parte inferiore dello stemma, completato dalla riproduzione di una spiga di grano situata in alto sulla destra.