I Cosmati, famosi marmorari romani, sono invece gli artefici dell’iconostasi (nelle chiese bizantine è il tramezzo divisorio, in genere ornato con mosaici, tra il celebrante ed i fedeli). La navata laterale destra è conclusa dalla Cappella consacrata alla Vergine; a chiusura di essa è posta la Pergola in stile romanico, che appare costituita da due lastre di forma quadrata in marmo. Tali lastre sono ornate con decorazioni cosmatesche in marmo bianco e verde ed in porfido; poggiano sul pavimento e sorreggono rispettivamente una colonnina su cui scarica un architrave.
Ogni colonnina è sormontata da un capitello a foglie d’acanto dentellate ed helices. Una rosetta è collocata al centro dell’abaco; bello l’architrave che reca due splendide fila di foglie d’acanto e perle. L’iscrizione dedicatoria alla Vergine è posta al di sopra di esso. La Pergola é opera del marmorario Centurius e fu finanziata dal clerico Gerardo per espiare i propri peccati e quelli dei genitori; è datata 1170.
Anche nel caso delle due lastre basali della Pergola è possibile cogliere uno stretto legame con alcuni reperti cosmateschi dell’imperiale Abbazia di Farfa. La Pergola attualmente ospita il Cristo Pantocreatore e La Vergine col Bambino (due icone moderne).
Lungo la navata sinistra nella quarta campata è situata una tribuna raggiungibile tramite una scala.
Dei tanti affreschi che un tempo ornavano le sue pareti (XIV sec.) molti sono purtroppo spariti, tuttavia da ammirare è il bel mosaico policromo del XII sec., delle colonne ioniche probabilmente sottratte a qualche villa romana dei dintorni (caratteristica tipica medievale di spogliare dimore antiche per riutilizzarne gli arredi marmorei più rappresentativi).
Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, vi è il bel ciborio che sovrasta l’altare maggiore.