La chiesa di Santa Croce e la porta omonima

La chiesa è circondata da un bellissimo bosco di alberi secolari, frequentato in passato da personaggi importanti non solo della Palestrina bene ma anche stranieri. Tra quest'ultimi occorre ricordare Thomas e Heinrich Mann che nel 1895 e nel 1897 amavano passeggiare all'ombra di questo bosco dove iniziarono, sembra, la stesura di La piccola città e I Buddenbrook.
La moglie del principe di Palestrina, Cornelia Baglione, fu la commissionaria della costruenda chiesa con convento annesso. I lavori di edificazione, iniziati nel 1565, furono fatti in modo abbastanza celere tanto che cinque anni dopo il luogo sacro era già ultimato. Fu quindi affidato ai Cappuccini. Oggi la chiesa sia esternamente, che internamente, appare diversa dall'originale essendo stata più volte rimaneggiata.


Ingrandisce foto Chiesa di S.Croce

La semplicità della struttura si evidenzia già esternamente: la facciata non ha nessun particolare motivo di abbellimento decorativo tranne le tre aperture ne interrompono la linearità: il portale d'ingresso, la finestra rettangolare ed il minuscolo oblò. Anche l'interno non ha particolari bellezze artistiche rispondendo ai canoni dei Cappuccini, che volevano le loro chiese austere e molto semplici. Il materiale utilizzato all'epoca della sua edificazione doveva essere il legno e con questo erano fatti gli altari, il pulpito, le cancellate, i confessionali, il coro.

Quest'ultimo, ancora ben conservato, è posizionato dietro l'altare maggiore, nascosto alla vista dei fedeli che frequentavano la chiesa. Ciò è in perfetta sintonia con la consuetudine dei frati che pregavano, sempre ed unicamente lontano dagli sguardi della gente, nel chiostro o appunto nel coro della chiesa. Ancora oggi vi si respira un'atmosfera di grande spiritualità.

Con l'arrivo delle Clarisse iniziò la prima trasformazione della chiesa a cui seguirono nel tempo infiniti altri rimaneggiamenti. Prospiciente la chiesa si trova una strada in salita; qui è ubicata la rinascimentale Porta Santa Croce, edificata nel 1593, come ricorda l'iscrizione della lapide, per desiderio dell'allora Principe di Palestrina, Francesco Colonna. Costui provvide inoltre a rendere carrozzabile anche la via che da Santa Lucia conduce a Piazza della Cortina. La conseguenza della neo edificata Porta Santa Croce fu di portare all'abbandono e al degrado della medievale Porta di San Cesareo da cui si accedeva al quartiere degli Scacciati.

 

 

 

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