Monte Costasole da Cerreto Laziale

Il Monte Costasole con i suoi 1253 m è la vetta più alta dei Monti Ruffi. Vi proponiamo una passeggiata non troppo impegnativa tra boschi di querce e faggi, molto piacevole e che garantisce una splendida vista lungo il cammino.

  • Partenza quota: Cerreto Laziale m. 520
  • Arrivo: Costasole m.1253
  • Dislivello: m. 733
  • Tempo di percorrenza in salita: ore 3,30
  • Tempo di percorrenza in discesa: ore 2,30
  • Difficoltà: elementare ma si richiede un buon
    allenamento essendo molto lunga
  • Segnaletica: segnato solo in parte

In questa pagina riportiamo l'escursione che permette di raggiungere il Costasole da Cerreto Laziale, un Comune montano distante da Roma 46 km e avente circa milleduecento abitanti. Cerreto è situato nella valle del Giovenzano, su di una collina posta proprio alle pendici dei monti Ruffi, a nord est dei monti Prenestini. Sono ben 1009 gli ettari che costituiscono il territorio cerretano posto nell'area meridionale del complesso montuoso dei Ruffi, rientranti a loro volta alle unità carbonatiche laziali-abruzzesi.

Si deve però dire che in questa zona degradante verso Cerreto-Gerano, i Ruffi non presentano detti affioramenti calcarei ma, alternativamente, arenarie, marne ed argille mioceniche. Se si sceglie di partire da qui occorre essere piuttosto allenati dovendo affrontare un discreto dislivello come si evince dalla tabella.

Monte Costasole
Ingrandisce foto Salendo al Monte Costasole

Arrivati a Cerreto, ci si imbatte subito nella piazza, antistante il monumento ai Caduti. Qui sulla destra (dando le spalle alla strada da cui si è giunti) è facile scorgere una tabella della Federazione Italiana Escursionisti recante la mappa dei Monti Ruffi con la rete di sentieri che li percorrono. Detta tabella si trova quasi alla confluenza di due strade: su una (in salita) sono posti i segnali 563 e 564 che portano a Saracinesco ed ad altre direzioni; sull'altra (inizialmente in piano) non è riportata nessuna indicazione. Nel nostro caso abbiamo optato di incamminarci su quest'ultima. Si tratta di un largo stradone sterrato (molto lungo e quindi noioso) che sale ma molto panoramico. Un grosso cartello sulla destra reca scritto Ara delle Valli. Lo sguardo spazia sulla vicina Cerreto, su Gerano, su Pisoniano e sugli altri paesi limitrofi. Guardando in alto si scorgono: lo sperone su cui c'è il Santuario della Mentorella; il Monte Cerella; Guadagnolo.

In basso si apre la sottostante Valle del Giovenzano. Poi, svoltando un tornante, appare Ciciliano sormontato dal suo castello. Ben visibile appare il lungo percorso del "Sentiero dei pellegrini" che parte dal Passo della Fortuna. Si continuia a salire; la noia dello stradone è ripagata dalla continua vista di nuovi scorci panoramici.
Giunti a un fontanile (in realtà è un vascone di cemento per la raccolta delle acque piovane), su cui appare la prima segnaletica, occorre lasciare lo stradone per seguire i segnali bianco-rossi.del 563. Si procede quindi su questo percorso fra fitta vegetazione per poi lasciarlo al bivio incamminandosi prima sul 563B e quindi sul 564A.

Monte Costasole
Ingrandisce foto Vista sulla Valle del Giovenzano
e Pisoniano

Continuando a salire, il panorama cambia su un altro versante delmonte: si scorgono: Tivoli dalla parte dell'Arci, il Monte Ripoli e la Dea Bona, il Monte Catillo e tutta la cresta da questo porta a San Polo dei Cavalieri...quindi Vicovaro, Mandela e...più avanti Cervara, Arsoli. La vista è sempre diversa mentre procediamo in un ambiente incontaminato tappezzato dal rosso delle foglie autunnali e dal verde di soffici e spessi muschi.

Il raggiungimento della cima è però deludente in quanto la vegetazione impedisce alla vista di spaziare. Pazienza! Non si può avere tutto.

Il ritorno è per lo stesso itinerario dell'andata per quanto riguarda i sentieri ma non integralmente lo stradone. Ad un certo punto infatti di quest'ultimo abbiamo preferito abbandonarlo e scendere su un piccolo sentierino non segnato che si individua sulla sinistra (è noto ai locali). Tale scorciatoia (molto intrigata per i rovi) permette di raggiungere in minor tempo il paese. Chi non vuole rischiare può ripercorrere integralmente lo stradone percorso salendo all'andata (in quest'ultimo caso il tempo di discesa è maggiore delle 2,30 impiegate utilizzando la scorciatoia).

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