Chiesa di Santa Maria Delle Fratte
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La chiesina fu edificata nella prima metà del Cinquecento ed è così chiamata a seguito di un miracoloso evento: un pastore, originario del vicino paesino di Castel San Pietro (situato sopra Palestrina) secondo una leggenda, avrebbe rinvenuto tra i rovi un dipinto su tavola raffigurante la Vergine. L'avrebbe portata quindi nella chiesa del suo paese ma miracolosamente in quella stessa notte il dipinto sarebbe svanito per essere ritrovato di nuovo tra i rovi del Colle. La miracolosa opera è andata perduta durante il bombardamento del secondo conflitto mondiale ma, avendo a disposizione delle sue foto, se ne è potuta fare una copia. Vari sono stati nel corso dei secoli i nominativi dati a questo luogo di culto: originariamente S.Leonardo, poi Madonna dell'Immagine, quindi Madonna delle ginestre, dopo di che, durante il Settecento, Madonna delle Fratte ed infine dall'Ottocento Madonna delle Grazie.
Chiesa di S.Maria delle Fratte
Questa chiesa, molto frequentata dai fedeli, è esternamente quanto mai modesta, caratterizzata dalla semplicissima struttura "a capanna" con copertura a tetto a due falde spioventi. Un unico, piccolo portale d'ingresso, sormontato da un'apertura rotonda (non si può però certamente parlare di rosone), rompe la lineare facciata intonacata. Unici vezzi, realizzati in pietra, sono la gradinata (costituita da cinque gradini che permette di accedere al predetto portale e realizzata nel primo trentennio del Novecento) e gli stipiti in realtà molto rovinati (materiali di riutilizzo). Due sono i campanili a vela, ovviamente di piccole dimensioni e di modesta struttura che ben si armonizzano col contesto: uno, posto lateralmente, ha un'unica campana ospitata nell'unico fornice, l'altro invece presenta due fornici ed è stato edificato per primo.
Varcando la soglia si viene accolti dall'interno costituito da una sola navata; da notare l'arco ribassato che delimita il presbiterio dalla navata. La chiesa non ha tesori artistici né colonne o fregi o pavimenti preziosi.
Interno della chiesina
Tutto è estremamente modesto e semplce ma forse proprio tale mancanza di ornamenti invita a venerare la Madonna con Bambino (Madonna delle Fratte) situata sulla parete d'altare. Come prima detto è una copia della tavola andata perduta. Autore è Giovanni Battista Conti che l'ha realizzata nel primo dopoguerra. Il quadro rettangolare presenta una finestra ad arco all'interno del quale, stagliata su uno sfondo dorato, é ritratta in piedi (dal tronco in su) la Vergine che abbraccia teneramente il Bambino. I due volti sono vicinissimi ma non si guardano essendo il loro sguardo rivolto ai fedeli.
Un mantello bordato in oro ricopre la Madonna; un velo, anch'esso orlato, le copre il capo e le spalle. Il Piccino invece indossa una tunica e col braccio sinistro cinge teneramente il collo della Madre. Due corone gemmate sono poggiate sulle due teste cinte da aureole. Dodici stelle contornano il capo della Vergine.
A parte tale dipinto non vi è altro se non il resto di un affresco quattrocentesco situato sempre sulla parete d'altare; esso ritraebbe la Madonna colta nell'atteggiamento di allattare il Piccino. Pochi i frammenti che ne restano.