Giovanni Maria Nanino

Non certamente vasta la sua produzione musicale se escludiamo i suoi madrigali molto conosciuti al suo tempo giacché tutte le collezioni di madrigali (pubblicate nella Roma di allora) contenevano sempre alcuni suoi pezzi, stilisticamente molto vari e inseriti spesso nelle prime pagine del libro e prima di quelli di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Il Nanino, essendo molto espressivo nelle sue composizioni, fu spesso paragonato (anche se certamente ebbe un estro artistico minore) al più acclamato autore di madrigali di quel tempo: il grande compositore Luca Marenzio (nato a Coccaglio il 18 ottobre del 1553 e morto a Roma il 22 agosto del 1599).
I madrigali di Nanino, come abbiamo anticipato, hanno uno stile vario: alcuni sono molto leggeri (canzone) altri più seri (contrappunto). Produsse anche canzoni sacre, canoni (ovvero composizioni contrappuntistiche che uniscono ad una melodia una o più imitazioni, che le si sovrappongono progressivamente), lamentazioni (composizioni che esprimono dolore, lutto). La lamentazione è un pezzo costruito su di un basso ostinato(il motivo è ripetuto ad oltranza). Soltanto nel 1980 fu pubblicata un' edizione incompleta della sua produzione; molte delle sue opere rimangono inedite e quindi particolarmente importanti sono i manoscritti arrivati fino a noi.

Cattedrale S.Lorenzo di Tivoli
Ingrandisce foto Interno della Cattedrale di S.Lorenzo

Il compositore nacque a Tivoli forse nel 1543 o '44 da genitori originari di Vallerano (Viterbo) e morì a Roma l'11 marzo del 1607. L' amore per la musica, condiviso anche dal fratello maggiore Giovanni Bernardino (anche lui futuro compositore), si evidenziò subito nel piccolo Giovanni Maria. Si ipotizza infatti che, ancora fanciullo, cantasse nella cappella musicale della vecchia cattedrale di Tivoli, S. Lorenzo, prima della barocca ricostruzione operata nel 1635 dal cardinale Giulio Roma. Tuttavia c'è chi sostiene che Giovanni, da ragazzo, si esercitò nella cappella della cattedrale di Vallerano. Per ribadire la fondatezza di tale ipotesi si cita Paolo Agostini.

Costui, nella lettera dedica Dal Libro quarto delle messe in spartitura di Paolo Agostini Lausdeo da Vallerano, del 1627, afferma "...reputo singolare l'havere costà servito per Maestro in cotesta Cappella, dove l'istesso Gio.Belardino, et il fratello Gio.Maria si compiaquero esercitarsi". Del suo aspetto fisico non sappiamo molto: per farcene un'idea possiamo contare solo sull'unico suo ritratto di G. M. Nanino che abbiamo. E' stato eseguito dal pittore Francesco Trevisani detto il "Romano". Il dipinto porta l'iscrizione" Giovanni Maria Nanino da Vallerano Cantore della Cappella Pontificia". Si sa che il cardinale estense Ippolito II nel 1562 lo chiamò al suo servizio presso la sua corte. Qualche anno dopo, precisamente nell'arco di tempo che va dal 1566 al 1568 fu cantore nella cappella Giulia in Vaticano. Tra il 1571 ed il 1575 ricoprì, sempre nella Città Eterna, l'incarico di maestro di cappella prima presso la Basilica di Santa Maria Maggiore quindi nei due anni successivi presso la chiesa dedicata a San luigi dei Francesi.

Ippolito II d'Este
Ingrandisce foto Ippolito II d'Este

Ormai per lui le porte della notorietà si schiusero definitivamente quando divenne membro del Collegio dei Cantori Pontifici (Cappella Sistina): era il 27 ottobre 1577. Fu sua la carica di magister cappellae nel 1598, nel 1604 e nel 1605. Si distinse per la sua solerzia nel difficile compito dell'insegnantemento. Partecipò attivamente alla vita culturale e musicale della Roma di fine XVI secolo, frequentò i salotti bene e non disdegnò di seguire con grande partecipazione i concerti, da lui definiti "mirabili", che venivano eseguiti alla Trinità dei Pellegrini. Partecipò alla costituzione della Confraternita de' musici sotto l'invocazione di S. Cecilia, dando in tal modo il via alla nascita del nucleo originario dell'attuale Conservatorio romano e dell' Accademia Nazionale.

Fu maestro di molti musicisti della cosiddetta Scuola Polifonica Romana, formata da compositori di pezzi vari per stile e forma. Tra essi occorre ricordare in primis Pierluigi da Palestrina, quindi Gregorio Allegri, Francesco Soriano, Felice Anerio, Ruggero Giovannelli e molti altri. La Scuola Polifonica Romana si sviluppò tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII e i suoi membri, che operarono molto a Roma, crearono soprattutto pezzi validissimi di musica sacra. Costoro, pur lavorando presso e per conto di varie chiese della Città Eterna, avevano stretti legami con la Cappella musicale pontificia e con la Santa Sede.
Giovanni Maria Nanino si spense l'11 marzo 1607 a Roma dove fu sepolto sotto il pavimento antistante la cappella di San Matteo nella splendida chiesa di San Luigi dei Francesi assai prossima a Piazza Navona.

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