Il Villaggio sorge a mezza costa della collina di “Sirivitola”, situata tra il Monte Catillo e Monte S.Angelo in Castagnola; la sua posizione è invidiabile perché domina dall’alto la sottostante Valle dell’Inferno, la pianura Romana compresa tra i Castelli Romani e Montecelio. (attualmente il Villaggio possiede un’area di 34 ettari e 10 ettari di oliveto a Pomata).
Proprio al rilievo, su cui sorge il suo Villaggio, Don Nello dedicò una delle sue più belle poesie intitolata "Monte Catillo" (per i tiburtini “Monte della Croce” per via di una croce in ferro posta sulla sua cima). Ma Tivoli è riconoscente a don Nello Del Raso anche per un altro motivo: dopo ben 129 giorni dal furto, avvenuto durante la notte del 27 gennaio 1968, che portò al trafugamento a scopo di lucro dell’icona della Vergine di Quintiliolo presso l’omonimo Santuario, egli riuscì a recuperarla restituendola al popolo tiburtino a Lei tanto devoto.
Tivoli ha sempre apprezzato ed amato Don Nello, teologo e uomo di cultura, poeta (ampia è la sua produzione), educatore che ha saputo applicare efficacemente nella storia del suo tempo le intuizioni pedagogiche di don Bosco. Ancora oggi il Villaggio è tuttora centro formativo e punto di riferimento per tante persone; qui si formano studenti ed artigiani sotto la guida di don Benedetto Serafini che, affiancato dai ragazzi più grandi, porta avanti l’opera di quell’umile prete a cui Tivoli, riconoscente, ha dedicato una scuola elementare e un sentiero natura che si snoda intorno a quel colle da lui visto, nella sua poesia “L’orma”, come zolla propizia per la messa a dimora di "teneri pini" che, una volta cresciuti, "scherzeranno coi venti e lotteranno con le tempeste”.