Un personaggio a cui Tivoli (e non solo) è particolarmente legata,malgrado siano passati molti anni dalla sua morte (3 giugno 1980), è don Nello Del Raso, un modesto e semplice prete che con la sua fiducia nella Provvidenza e con la generosità dei Tiburtini è riuscito a dare una casa a tanti ragazzi orfani. Don Nello nacque a Tivoli il 6 febbraio 1909 da un’ umile famiglia al terzo piano del civico n. 5 in V.lo della Viola in cui crebbe insieme ai fratelli Gino e Rizziero. Le risorse economiche familiari erano molto limitate: il padre, Domenico, muratore, non sempre lavorava e sua madre, Annunziata Angeletti, difficilmente trovava qualcosa da mettere in pentola. Da piccino frequentò l’asilo delle suore di Via Campitelli; più tardi iniziò a frequentare il locale Seminario (da cui fu espulso a causa dell’idee anarchiche paterne). Così fu accolto dai Domenicani della tiburtina chiesa di S.Biagio; continuò a seguire gli studi di avviamento ecclesiastico e tecnologico attratto sempre dalle idee salesiane. Ricevette l’ordinazione sacerdotale nel 1930.
Durante l’ultima guerra mondiale fu cappellano militare nell’866° O.C. e nella 51° sez. Sanità del Corpo Volontario di Liberazione Divisione di Legnano. Pianse, quando durante una licenza, vide la sua Tivoli bombardata e tanti ragazzi sbandati. Al termine del conflitto, nel 1945, organizzò un oratorio, nel quartiere (S.Paolo) più povero della sua città natale, per togliere dalla strada le bande di ragazzini sbandati che, senza più freno, si davano alla violenza.
Con il ricavato della vendita di un cronometro da medico regalatogli, “arredò” (con un tavolino ed una sedia) gli scantinati dell’ex Seminario. In sei mesi i ragazzi radunati furono 1500; a ciascuno di loro dava quotidianamente un panino (il cuore di Tivoli in questo lo aiutava). Per tenerli a freno li organizzava in squadre di calcio con palle “vere”e non realizzate con gli stracci (facendoli giocare nel cortile interno del Seminario), in squadre di ciclismo, di podistica, di pugilato, di atletica.
Per lo stesso motivo affiancò all’oratorio un laboratorio ove si riciclava l’alluminio con cui, grazie ad una sega circolare, si facevano giocattoli da vendere (per finanziare l’oratorio) e da distribuire ai poveri (“La Befana di Don Nello”). Alla sega circolare si affiancarono in seguito altri macchinari per fare apprendere ai ragazzi, che lo desideravano, un mestiere e realizzare anche oggetti da vendere per autofinanziarsi.
Dal 1947 al 1953 istituì gratuite colonie estive per 300 bambini; qui dalla mattina alle diciassette giocavano, mangiavano e poi tornavano alla sera a casa. Per altri 300 ragazzi invece Don Nello ideò i campeggi a Rocca di Mezzo m.1339 s.l.m. Tutto il rione S.Paolo ed il resto di Tivoli lo sostenevano. Nel 1947 negli scantinati dell’oratorio “approdò” la statua della Madonna Ausiliatrice, donata dagli operai dello stabilimento Chicca e dal rione S.Paolo. Bandierine variopinte di carta, incollate con la colla ( fatta di “acqua e farina”), ornavano il rione in occasione della festa della Madonnina, portata in processione nell’ultima domenica di maggio.
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