Secondo il suo biografo, Adriano spesso faceva il bagno nelle terme pubbliche ed insieme a lui tutti gli altri. Il biografo racconta a tale proposito questo avvenimento: l'imperatore, vedendo un suo veterano (i veterani erano i soldati congedati dopo aver molto combattuto) che strofinava la propria schiena contro il marmo che ricopriva la parete del calidarium, gli domandò perché lo facesse; sentendosi rispondere che si frizionava così non potendosi permettere schiavi che lo frizionassero Adriano gli dette all'istante mezzi economici e servi per risolvere il suo problema. Sparsasi la notizia, da ogni parte dell'antica Roma giunsero nelle terme anziani che imitarono il gesto del veterano per impietosire l'imperatore ma costui non si lasciò influenzare e consigliò loro di frizionarsi vicendevolmente.
Secondo
il predetto biografo da quel giorno divenne una moda per
i poveri frizionarsi vicendevolmente alle terme mentre
i ricchi avevano a disposizione servi atti a massaggiarli,
frizionarli, profumarli.
Ma cosa erano le terme pubbliche e perché erano
nate? Le prime furono costruite a Roma da Agrippa nel
25 a.C. e poi col tempo molte altre seguirono più
lussuose e più grandi.
Esse, anche se il vocabolo è di origine greca, sono
una caratteristica prettamente romana: erano un bel regalo
fatto dall'imperatore ai romani che trovavano nel bagno il
modo di pulirsi (poche le case che avevano l'acqua, in genere
la domus di qualche ricco che aveva fatto speciali favori
al sovrano) e nell'annessa palestra il modo di mantenere elastico
il corpo.
All'inizio, nel II sec. a.C., i bagni pubblici chiamati balneae
si distinguevano dai bagni privati detti invece balnea. Secondo
il censimento fatto fare da Agrippa nel 33 a.C. essi erano
170 ed il loro numero andò sempre aumentando avvicinandosi
ad un migliaio.
Il prezzo per entrarvi era minimo: un quadrans od un quarto di asse senza contare che gli adolescenti non pagavano. Sotto Agrippa le terme da lui costruite furono gratuite in perpetuo; poi vennero le terme di Nerone, di Traiano, di Caracalla, di Diocleziano, di Costantino.
Nelle terme si faceva l'essudazione a secco, il bagno vero e proprio, il bagno freddo, il bagno caldo, c'erano piscine e vasche individuali; il quadrilatero racchiudeva giardini ove passeggiare, saloni da riposo, stadi, palestre, biblioteche e musei.All'entrata erano situati gli spogliatoi detti apodyteria con annesso guardaroba; poi si passava alla palestra scoperta per ungersi e fare esercizi fisici. Si transitava quindi in una successione di stanze più piccole tra cui una era il laconicum, il bagno turco nel quale si sudava molto. Da qui si passava alla grande vasca circolare con acqua calda (calidarium).
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