Leggendo le "Storie" VI, 53 dello storico greco Polibio veniamo a sapere come le famiglie patrizie onoravano i propri defunti. Il corpo appena avvenuto il trapasso veniva portato in pompa magna nel Foro presso i Rostri e qui collocato in modo ben visibile e quasi sempre dritto. Il rostro in origine era un'arma delle antiche navi da guerra consistenti in uno sperone destinato a sventrare le navi nemiche. Dai cimeli tolti alle navi degli Anziani nel 338 a.C. ed ornanti la tribuna del Foro romano, essa prese il nome di Rostri. A questo punto il figlio maggiore del defunto o qualcun altro un sua vece saliva in tribuna per fare la Laudatio funebris (l'orazione funebre). Al termine si procedeva alla consueta sepoltura mentre la maschera di cera del defunto, chiusa in un reliquario di legno, veniva portata nell'atrio della casa romana presso il predetto Penatralia e Larario.
In
realtà si facevano sempre più copie di una
maschera di cera perché ogni figlio, accasandosi,
aveva il diritto di portare con sé le maschere
dei propri avi.
Quando poi avveniva un altro triste evento in famiglia
allora si tiravano fuori le maschere degli antenati e
si facevano indossare ai familiari che per fattezze e
per corporatura erano più simili ai ritratti.
Costoro trovavano posto, per seguire il corteo funebre, dritti sui carri preceduti da fasci, dai littori e dalle altre distinzioni alle quali il defunto di cui si portava la maschera aveva diritto avendo in vita ricoperto questo o quell'incarico. Se era stato console o pretore allora chi indossava la sua maschera indossava toghe preteste (orlate di porpora), se censore toghe di porpora e ricamate in oro se aveva avuto il trionfo (il diritto di sfilare tra due ali di folla sotto un arco essendo militarmente vittorioso) o qualche altra onorificenza. Questi vivi, che indossavano tali prestigiose maschere funebri una volta giunti nel Foro per assistere alla Laudatio funebris del congiunto appena deceduto, sedevano sulle sedie curuli accanto alla tribuna dei rostri secondo le distinzioni a cui la carica ricoperta un tempo aveva diritto.