Dal lato opposto a N.-O. oltre un'area vuota, era collocato un ninfeo, con sette nicchie; molto complessa era l'architettura del primo piano molto rimaneggiato sotto Adriano: vi si trovano la biblioteca di Adriano (un ambiente quadrato), un'aula basilicale a tre navate, che ricorda la basilica della Domus Flavia sul Palatino, forse destinata alle riunioni. La Villa si estende alle pendici dei colli tiburtini, una zona che fin dall'epoca repubblicana era considerata luogo di villeggiatura, tanto che vi costruirono le loro ville, fra gli altri, Cesare, Catullo, Orazio e Mecenate.
Nata dall'ingegno multiforme e versatile dell'imperatore Adriano, fu realizzata in due fasi successive dal 118 al 133 d. C. e non in tre fasi come sosteneva il Bloch basando la sua tesi sullo studio dei bolli dei mattoni utilizzati nella costruzione dei vari edifici. Le due fasi edilizie e gli edifici relativi possono essere cosi sintetizzati:
- I° fase (118 -125): Biblioteche; complesso settentrionale del Palazzo orientale (Basilica, Biblioteca); Cortile delle Biblioteche; Ospitali e edificio annesso; Giardino a sud-est del Palazzo (padiglione a nord-est della Piazza d'Oro); Terme con eliocamino; Teatro marittimo; Stadio con costruzioni annesse; Caserme dei Vigili; Grandi Terme. I lavori furono portati avanti soprattutto tra il 118 ed il 121.
- II fase (125 -133): Piccole Terme; Complesso centrale del Palazzo orientale; Palazzo occidentale; Torre di Roccabruna; Piazza d'Oro; Pretorio, Vestibolo;Cento Camerelle e Pecile; Padiglione verso Tempe; Canopo; Cortile a est dello Stadio. Approfittando della presenza di Adriano in Italia i lavori ripresero alacremente soprattutto tra il 125 ed il 128.