Nel corso della campagna di scavi condotta dal cardinale Mario Marefoschi fra il 1779 ed il 1790 furono riportati alla luce molti dei tesori che abbellivano Villa Adriana. Ricordiamo fra le altre una statua di Endiminiome dormiente (rinvenuta nel 1783 presso le Cento Camerelle, oggi custodita al Museo Nazionale di Stoccolma); una statua di Hermes che si allaccia il sandalo, i due Discoboli (rinvenuti nel 1791 presso l'area del Casino Fede, esposti uno al British Museum e l'altro ai Musei Vaticani) e mosaici colorati raffiguranti centuari, maschere e scene campestri.
Faceva parte delle statue preziose rinvenute anche il celebre Eracle della collezione Lansdowne di Londra, rinvenuto nel 1790 ed esposto oggi al Paul Getty Museum di Malibù, in California).
Si tratta, come spesso accadde per altre opere, di una copia di una statua greca dello scultore Skopas (420 a.C. - 340 a.C.), a testimonianza ulteriore del fascino che la cultura greca aveva sull'imperatore Adriano.
L'imponente scultura (alta 1,95 m) raffigura l'eroe greco Eracle, noto ai romani come Ercole, nudo con i suoi attributi tipici: una pelle di leone (il leone Nemea, ucciso nella prima delle dodici fatiche) tenuta nella mano destra e una verga poggiata sulla spalla sinistra.
La statua, appena scoperta, fu subito acquistata da Thomas Jenkins , un inglese commerciante di antichità che la vendette due anni dopo a William Fitmaurice, secondo duca di Shelburne e primo marchese di Lansdowne. Quest'ultimo era venuto a Roma dal 1771 per acquistare una serie di opere così da creare una collezione d'arte da esporre nella propria residenza di Berkeley Square a Londra. Per il procacciamento delle opere si servì dell'aiuto di Gavin Hamilton che le scelse direttamente dalle campagne di scavo che lui stesso effettuva nelle campagne laziali, come nella località Pantanello nei pressi di Villa Adriana. In una lettera scritta da Hamilton a Charles Townley viene riportato un elenco dettagliato dei tesori rinvenuti in quest'ultima località ed acquisiti dal marchese di Lansdowne.
La statua fu restaurata da Carlo Albacini che provvide a completare le parti mancanti come il naso, alcune dita, l'avambraccio destro, parte della coscia destra e tutto il polpaccio sinistro.
Nel 1951 la collezione Lansdowne fu venduta all'asta e la statua di Eracle fu acquisita dal miliardario J. Paul Getty. Nel 1970 la statua fu oggetto di un nuovo restauro conservativo nel corso del quale furono rimosse le aggiunte fatte alla fine del Settecento da Albacini e sostituite con nuove aggiunte caratterizzate da uno stile più rispondente a quello della statua.
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