Tale scena era inserita nel frontespizio di un'ara posta sulla base quadrata in blocchi di travertino rimasta. Dal disegno del Ligorio apprendiamo inoltre che l'ara era sormontata da un timpano con un'ellissi schiacciata e con pulvini al lato.
Il sepolcro minore si trova a ca. 30 m. dall'altro ed è quasi completo il che permette di stabilirne l'altezza a m. 7,45. Purtroppo sul lato meridionale e su quello orientale l'originalità del monumento è alterata dall'edificazione di case costruite proprio a ridosso del sepolcro. La base quadrata in blocchi di travertino, dove era situata la cella funeraria, in origine era abbellita da quattro colonne situate una per angolo oggi scomparse;


Ingrandisce foto Sepolcro minore

guardandola da N-O presenta un arco a tutto sesto che appare sormontato da un altro basamento quadrato di dimensioni maggiori sporgente sulla parte inferiore del sepolcro e scaricante sulle predette colonne. Al di sopra della piattaforma superiore, costituita da tre-quattro filari di blocchi di travertino, si innalza ancora una splendida ara molto ben scolpita sulla facciata sovrastante il predetto arco a tutto sesto.

Anche in questo caso l'età del monumento è riconducibile al tempo di Adriano essendo realizzato in uno stile tipico dell'età dell'imperatore spagnolo. La pietra usata per l'ara non è il travertino ma il marmo che chiaramente più si presta ad una simile lavorazione scultorea. L'altorilievo oggi non è integro essendo stato in parte manomesso nel 1556-57 da un milite del Duca d'Alba in occasione del conflitto scoppiato tra il re di Spagna, Filippo II, ed il pontefice Paolo IV.


Ingrandisce foto Particolare del sepolcro minore

Le teste infatti del cavallo e del cavaliere furono trafugate dal predetto soldato. Come doveva presentarsi l'altorilievo è facile dedurlo consultando il disegno del Ligorio: un cavaliere appiedato e svestito conduceva per le redini un cavallo mentre più indietro seguiva il gruppo un uomo con la toga. Nella scultura, secondo il disegno pervenutoci, compariva anche la testa di un altro personaggio inserito tra i due uomini citati.

Si è voluto da parte di alcuni identificare il cavaliere appiedato con Adriano ma è poco probabile; secondo altri sarebbe invece un Dioscuro (figli di Zeus) mentre secondo altri il morto qui sepolto e divinizzato.
Il bassorilievo di uno dei sepolcri scomparsi in cui appare scolpito un leone fu portato a Palazzo Barberini.

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