I due monumenti pervenuti sono piuttosto vicini ma hanno dimensioni diverse: uno presenta una cella funeraria di m. 2,78 x 2,65 mentre l'altro, situato più ad occidente, vanta una cella di m. 3,30 x 3,10. Lo spessore dei muri perimetrali è quasi di un metro, per l'esattezza cm. 0,90. Il sepolcro maggiore è dei due quello che è più in cattivo stato essendo stato fagocitato da un edificio moderno fino agli inizi del XX sec.
Né mancano ulteriori manomissioni compiute dall'uomo: in primis il sepolcro risulta essere più basso di quanto era in origine essendo stati asportati varie file di blocchi di travertino i quali avevano il compito di coprire nella parte finale il sepolcro (oggi il monumento funerario raggiunge a malapena i m.4,30) senza contare inoltre l'inserimento abbastanza attuale di alcuni altri blocchi, per la precisione sei, collocati per tentare di "rattopparne"la parete settentrionale.
Di grande aiuto per sapere come si presentava il sepolcro nella sua interezza è il disegno fatto dal Ligorio; grazie ad esso apprendiamo che nella parte superiore oggi andata perduta era scolpito un bassorilievo databile al periodo dell'imperatore Adriano attualmente custodito a Villa Albani. In tale rilievo appaiono due uomini: uno è colto nell'atto di portare in mano una maschera di Sileno mentre l'altro, ricoperto da una toga, ha ai suoi piedi un coniglio (per alcuni una lepre) e a fianco un cerchio, una piccola capra, un uccello, un tirso. Si suppone che quest'ultima figura sia un giocoliere o secondo altri un attore.