Lo stile in cui l’edicola è realizzata infatti presenta una chiara influenza della pittura senese di fine Trecento individuabile nella preziosità del vestito del Bambino, nella ricchezza sontuosa del trono su cui è assisa la Vergine, nel modo in cui gli occhi dei personaggi sono tagliati. Si suppone che l’autore, ignoto comunque, sia di origine locale in quanto l’insieme dell’icona mostra una spiccata ascendenza romana. Ma vediamo più dettagliatamente l’affresco: al centro assisa regalmente sul trono è la Madonna sulle cui ginocchia è seduto il Bambino; ai suoi lati, in piedi ma chiaramente posti su un livello inferiore, sono ritratti a sinistra S.Daniele (che imbraccia il bastone vescovile, ha sul capo la mitra dalmatica ed alla mano l’anello vescovile) ed a destra San Benedetto o San Tommaso o con il primo abate dei monaci Olivetani di Tivoli.
Tale personaggio è vestito secondo la regola benedettina ed anche tonsura lascia chiaramente capire che si tratta di un appartenente a questo ordine. Resta però il dubbio di chi si tratti: il colore scuro della veste lascerebbe pensare al primo abate degli Olivetani di Tivoli, ma anche l’accostamento a S.Benedetto non è da scartare visto che i monaci Olivetani si ispiravano alla regola del Santo di Norcia. La parte inferiore dell’affresco è andata perduta a causa delle intemperie.
Edicola in Piazza dell'Annunziata
Terminata a scendere via della Missione si incontra la caratteristica Piazza dell'Annunziata dove, sulla facciata del palazzo di fronte alla chiesetta sconsacrata, è posta una edicola costruita nei primi decenni del XVIII secolo. Chiaramente ispirata al culto mariano della chiesa, l'edicola raffigura la Madonna Immacolata sulla falce di una luna con ai piedi S. Valerio e S. Antonio Abate. Lo stile, evidentemente barocco, come si desume dall'enfasi dei personaggi rappresentati, colloca l'opera, come già accennato, ai primi del Settecento.