Castello di Saccomuro

Sulla via Tiburtina Valeria fra Tivoli e Vicovaro, nei pressi della Stazione di Castel Madama , sulla destra, provenendo da Tivoli, sono visibili i ruderi di un'alta torre di costruzione saracinesca del secolo XIII circondata da una cinta muraria. Sembra che in origine la costruzione, da ricondurre ai tempi della distruzione dell'antica Varia, era denominata Rocca Paniciana in relazione alla famiglia Panicia che ne aveva il possesso ed in seguito Rocca de Muri come risulta da una donazione fattane da Oddone di Poli ad Adriano IV li 17 gennaro 1157. Il nome di Saccomuro è stato ritrovato negli archivi degli Orsini, famiglia che ne ebbe il possesso fino al XV secolo, con il nome di Castrum Saccomuri.

Saccomuro
Ingrandisce foto Saccomuro

Secondo le fonti storiche infatti gli Orsini, nel progetto di fortificazione di Vicovaro realizzato da Giacomo Orsini ai tempi di Re Manfredi, restaurarono e fortificarono la Rocca, da tempo abbandonata, intorno al 1288.
Proprio il 5 gennaio di quell'anno infatti, con atto redatto in Vicovaro dal notaio Rainero di Matteo Atlone di Foligno, Giacomo Orsini rinunziò in favore del fratello Napoleone ai diritti su Percile e Civitella in cambio di analoga rinuncia in suo favore dei diritti sul castello di Licenza, posseduto dal loro zio Francesco, e sul feudo di Saccomuro.

Il figlio di Giacomo, Giovanni tentò di costruire un nuovo nucleo abitato attorno al castello e di farne un'entità territoriale e politica distinta dai possessi di Vicovaro, Roccagiovine e Licenza.
Il 26 Settembre dell'anno 1311, Giovanni Orsini convocò tutti gli abitanti di Saccomuro per la promulgazione di un apposito statuto feudale, che fece seguito a quello di Vicovaro del 29 ottobre 1273.

 

 

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