La Torre dell'Acqua Raminga, il cui nome deriva dal fosso sottostante, è situata nel comune di San Gregorio da Sassola, ai confini con Poli, a ridosso del ponte di S.Antonio e del ponte delle Mole.
Di epoca medievale, fu costruita su un piccolo pianoro chiuso da valli profonde sui resti di una villa romana appartenente ad Annia Faustina, moglie di Antonino Pio padre adottivo dell'Imperatore Marco Aurelio.
Il sito era costituito da un castello in cui spiccava l'alta torre (alta circa 20 metri e ancora visibile), da una chiesa, trasformata in casale, situata al fianco della torre e da un borgo (il castrum Faustinianum) sviluppato verso est, il tutto all'interno di una cinta muraria merlata i cui resti sono visibili negli spigoli orientati a nord, a ovest e in parte ad est. Sono inoltre visibili le tracce del fossato antistante, che separava la parte baronale dal borgo e i resti di una torretta sulla sommità dello spunzone occidentale.
La torre, risalente al XII secolo, dimezzata verticalmente da un crollo, era stata costruita con blocchetti tufacei a corsi orizzontali e presentava al primo piano una copertura con volta mentre nei piani superiori vi erano solai piani con travi di legno. La chiesa, d'epoca anteriore a quella della torre, risulta realizzata con materiale di recupero e in bozze irregolari.
L'edificio, che costituiva un'importante opera di difesa dai barbari, appartenne nel X secolo a S. Gregorio al Celio e nel XI sec. alla Basilica di S. Paolo fuori le mura. Fu conteso tra San Gregorio da Sassola e Tivoli tanto da scatenare una vera e propria guerra tale da costringere gli abitanti del borgo ad abbandonare il luogo per rifugiarsi all'interno delle mura di San Gregorio.
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