La chiesa di S.Maria delle Grazie è chiamata anche della SS.Vergine della Natività e si trova al di fuori del borgo. E’ certamente una delle chiese di Sambuci più degne di essere ammirate. Fu costruita tra il Seicento ed il Settecento in momenti successivi mentre erano gli Astalli proprietari del paese. Tale nobile famiglia decise di riordinare l’annesso convento. Ha una facciata realizzata in cortina di mattoni in stile romano; grandi lesene, frontone triangolare in cui è inscritto un altro semicircolare, movimentano la facciata. I materiali utilizzati sono alquanto modesti pur tuttavia l’edificio raggiunge una certa eleganza; da notare il portale ligneo originario ed il pavimento in cotto dell’interno che è ad un’unica navata in cui la verticalità prevale sull’orizzontalità.
Lesene dipinte a finto marmo e sormontate da una cornice perimetrale si evidenziano sulle pareti. Due piccole cappelle con altarini in stucco e gesso dipinti di stile barocco si aprono lateralmente mentre due gradini rialzano l’altare centrale (in muratura in basso) che appare delimitato da un recinto ligneo settecentesco realizzato dai frati francescani.
Gli stemmi degli Astalli vi fanno bella mostra nella parte inferiore dell’alzata lignea barocca, da notare i finti rivestimenti marmorei. Un busto di Madonna, chiuso in una teca, è qui custodito. Due porticine lateralmente all’altare conducono al coro ligneo del XIX sec. piuttosto rovinato. Un tempo una Madonna con Bambino (attualmente custodita nella Chiesa di S.Pietro) con vesti di seta bianca, era collocata in una nicchia retrostante l’altare. Attraverso il coro si raggiungono la sacrestia (a destra) e il chiostro (a sinistra).
Da notare infine la lapide funeraria sul pavimento della chiesa che ricorda Tiberio Astalli morto nel 1683. D’altra parte anche altre grosse lapidi marmoree situate sulle botole del pavimento ricordano che nei sotterranei della chiesa venivano sepolti i morti in fosse comuni. Si tramanda poi che qui venivano posti anche i corpi degli appestati apparentemente morti per timore del contagio.
Sono stati trovati infatti in loco le cosiddette “spare” (cioè dei panni arrotolati a disposti a modo di ciambella da collocare sulla testa al fine di portare dei pesi); si presume quindi che i morti apparenti, per tentare di sollevare le lastre di marmo delle botole, l’avevano costruite utilizzando i vestiti dei cadaveri ponendosele sulla testa al fine di sollevare (inutilmente) la copertura delle botole. Le suore del Preziosissimo Sangue per moltissimo tempo curarono tale chiesa fino agli anni Settanta dopo di che essa iniziò ad essere abbandonata.
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