Il castello Brancaccio di Roviano

Il Palazzo baronale era inizialmente una rocca fortificata per iniziativa dell'Abazia sublacense a cui Roviano apparteneva. Successivamente, furono apportate modifiche ed aggiunte dai vari proprietari che ne entrarono in possesso (i Colonna, Maffeo Barberini Colonna di Sciarpa, Camillo Massimo, Marcantonio Brancaccio).
Tuttavia l'insieme della costruzione presenta una certa omogeneità dovuta all'utilizzo costante della pietra locale e dei mattoni nelle varie fasi edilizie. Il Palazzo è ubicato in alto e domina sia il paese che la sottostante Via Tiburtina Valeria, strada importantissima in passato in quanto collegava l'Abruzzo ed il Lazio.

Castello Brancaccio a Roviano
Ingrandisce foto Castello Brancaccio

Esso originariamente si sviluppò intorno ad un cortile pentagonale adiacente ad un mastio merlato a pianta quadrata. Quando era in atto un assedio, in tale cortile trovavano riparo uomini ed animali da allevamento. Al Palazzo si accede tramite un portale gotico; lo stemma dei principi Massimo fa bella mostra di sé. Furono però i Colonna tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento ad ampliare il predetto originario nucleo antico; a loro infatti si deve la caratteristica struttura "a recinto" ed il collegamento (nord-est) tra la torre d'angolo ed il mastio.

Sempre sotto tale famiglia furono realizzati gli ampi saloni (sul lato ovest) destinati ad essere utilizzati nel corso delle udienze. Sempre di epoca rinascimentali sono gli affreschi di alcuni locali; molto belli sono nell'ex cappella quelli dedicati al ciclo "Giuditta ed Oloferne". Chiaramente il castello era fornito anche di carceri ubicate sotto la torre; esse erano in funzione dal 1567.

Castello Brancaccio a Roviano
Ingrandisce foto Castello Brancaccio

Il principe Camillo Massimo apportò nuove modifiche: provvide a far costruire la merlatura sulla torre e lungo il muro del giardino, fece istallare (sopra l'androne) una bifora tolta alla residenza di Arsoli. Il Palazzo è in restauro; una volta che i lavori saranno terminati ospiterà il Museo della Civiltà Contadina dell'Alta Valle dell'Aniene (provvisoriamente ospitato sulla Piazza de "J'Orzéro" nell'antico frantoio "Montano").

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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