L’economia di Pisoniano era costituita da un’agricoltura di sussistenza a carattere misto; si coltivava il grano, il granoturco, l’olivo, la vite, i legumi ma si provvedeva anche a raccogliere i frutti spontanei che il vicino bosco offriva insieme alla legna di quercia necessaria per riscaldarsi (“tacchie”) e per cucinare. La raccolta delle ghiande invece era finalizzata all’ingrasso dei maiali.
Se negli Anni Trenta e Quaranta del secolo passato, gli abitanti erano circa duemila, attualmente il loro numero è abbastanza ridotto essendosi verificata una massiccia emigrazione dopo il termine del secondo conflitto mondiale verso Roma, Palestrina, Tivoli, Villanova di Guidonia.
Allora lungo la Via Maestra c’erano le attività artigianali e commerciali: il negozio dove si vendeva ogni genere di merce (pasta sfusa, chiodi, conserva, baccalà, stoffe ecc.), l’osteria con i campi di bocce, il lavatoio…
I bambini giocavano con la trottola (“piccolino”), lo “zocco” (ossi di pesca), con la lippa ed il cerchio, a battimuro, con le bambole di pezza, a mosca cieca, al salto della quaglia, a nascondino (“nasconnarella”).
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