Fortino del Poggio
(già ex "Casa Pompuli" e limiti del Vico "Trellanum")
Sono molto ben visibili, nonostante lo scorrere del tempo, sia delle feritoie dell'antico forte sia delle fondamenta delle abitazioni (situate nel vicino bosco) distrutte in seguito all'attacco di Pietro IV nel 1128 operato contro i Tiburtini. Da notare sul terzo gradone dal fortino (in direzione Maranera) la tomba cumulativa dei caduti. Invece sul lato destro della zona degradante verso Maranera è possibile individuare il luogo dove sorgeva Trellanum, suburbio di Trebula Suffenas (sec. VI - IV d.C.). Occorre ricordare che Trellanum è da considerarsi un po' il "papà"di Gerano poiché fornì gli abitanti a Gerano quando tra l'VIII e il IX sec. gli Homines Trellanenses si trasferirono, fortificandosi, a Gerano. Il nome di Trellano è iscritto per l'ultima volta in una lapide sulla torre campanaria di S.Scolastica dell'Abate Umberto.
Scorcio del centro storico
Fontana di Ciocio
Si tratta di un fontanile romano risalente al II sec. d. C. che secondo alcuni sarebbe stato di proprietà di un'illustre famiglia senatoriale tiburtina: i Cioci. Annessa alla Villula della Muraglia.
Via Vittozzi
Sulla "Via Romana", subito dopo il "Fontanile" per gli animali da soma, più in basso all'altezza dell' Edicola del Crocefisso (XVII sec), si ergeva la chiesa di S. Andrea (1126) e la "gramscia" dell'omonimo monastero benedettino in Tivoli.
Torre e Palazzo dell'Abate sublacense Giovanni V
Sono stati costruiti nel 1077 sulla parte più alta di Gerano. La torre dell'Abate Giovanni V, della famiglia degli Ottaviani, simbolo del potere, fu costruita come baluardo di difesa, memore di interminabili lotte. Sita in via del Torricello venne eretta per il controllo della strada che conduceva a Subiaco. Interessante l'androne del Palazzo con busto funebre (effigie romana), aquila imperiale sulla volta e scalinata interna: all'esterno balconcini, stucchi settecenteschi e stemma dell'esercito pontificio. Giovanni V(1069-1121) è legato anche alla costruzione a Subiaco della rocca abbaziale tra il 1073 e il 1077, collocandola in una posizione strategica per controllare i ribelli sublacensi. Per scongiurare un'eventuale sommossa, dispose che a Subiaco alloggiasse anche una perenne guarnigione militare. Con lui ebbe inizio il dominio degli abati sulla città sublacense. Tuttavia, malgrado le sue mire politiche, si interessò anche più della vita monastica, mettendo mano ad una serie di riforme per
raddrizzare i costumi.
Infiorata di Gerano
Palazzo di Corte
Tribunale locale e dazio circondariale (XIV sec.), in via del Municipio. La successiva attuale costruzione incorpora nel chiostro interno un antico pozzo. Sulla piazzetta antistante si tenevano la aste municipali che si aprivano con l'accensione della candela.
Lucernai e ingresso scala guardie della Torre
Nell'angolo nord di Piazza Roma, a sinistra di Porta Maggiore, sono ancora visibili le antiche feritoie e la scalinata di servizio usata dalle guardie della Torre.
Portico Comunale (P.zza degli Eroi)
Come inizio di un futuro Antiquarium: due epigrafi alto-medievali in pietra calcarea provenienti dal Vico Trellanum (primo insediamento geranese).