Il giuramento della Giovine Italia

Ricordare per non dimenticare

Ci piace ricordare, in occasione dell'imminente ricorrenza dei 150 anni dell'unità d'Italia, i tanti patrioti che noncuranti dei pericoli, delle carcerazioni, delle torture aderirono alla Giovane Italia per creare un'Italia unita e libera. I loro ideali, i loro valori ci siano di monito e di stimolo.

La Giovine Italia (o Giovane Italia) fu fondata a Marsiglia nel luglio del 1831 da Giuseppe Mazzini (lì in esilio),  il cui programma veniva pubblicato su un periodico al quale fu dato lo stesso nome. Suo obiettivo era  trasformare la Penisola italica in una repubblica democratica unitaria secondo  i principi di libertà, indipendenza e unità, destituendo i governi che spezzettavano il nostro Paese. La Giovine Italia costituì uno dei momenti fondamentali nell'ambito del Risorgimento italiano.

Negli anni 1833 e '34, durante il periodo dei processi in Piemonte (che faceva parte del Regno di Sardegna), l'associazione scomparve per quattro anni, ricomparendo in Inghilterra solo ne nel 1838 per essere poi sciolta definitivamente da Mazzini il 5 maggio 1848. Al suo posto fu creata l'Associazione Nazionale Italiana.

La Giovine Italia entrò, in seguito, a far parte di un'altra associazione politica mazziniana, ovvero la Giovane Europa assieme ad altre associazioni simili come la Giovane Polonia, la Giovane Francia, la Giovane Germania.

Riportiamo il testo del giuramento che ogni aspirante doveva sottoscrivere per entrare a far parte di questa Associazione politica insurrezionale.

 

 

                                                                 Giuramento della Giovine Italia

 

Nel nome di Dio e dell'Italia. Nel nome di tutti i martiri della santa causa italiana, caduti sotto i colpi della tirannide, straniera e domestica.

 

Pei doveri che mi legano alla terra ove Dio m'ha posto e ai fratelli che Dio m'ha dati per l'amore, innato in ogni uomo, ai luoghi ove nacque mia madre e dove vivranno i miei figli ‑per l'odio innato in ogni uomo, al male, all'ingiustizia, all'usurpazione, all'arbitrio ‑ pel rossore ch'io sento in faccia ai cittadini dell'altre nazioni ' del non aver nome né diritti di cittadino, né bandiera di nazione, né patria ‑ pel fremito dell'anima mia creata alla libertà, impotente ad esercitarla, creata all'attività nel bene e impotente a farlo nel silenzio e nell’isolamento della servitù ‑ per la memoria dell'antica potenza ‑ per la coscienza della presente abbiezione ‑per le lagrime delle madri italiane ‑ pei figli morti sul palco, nelle prigioni, in esilio ‑ per la miseria dei milioni.

 

                                                                                                Io N.N.

 

Credente nella missione commessa da Dio all'Italia, e nel dovere che ogni uomo nato Italiano ha di contribuire al sue adempimento,

 

Convinto che dove Dio ha voluto che fosse nazione, esistono le forze necessarie a crearla ‑ che il Popolo è depositario di quelle forze; ‑ che nel dirigerle pel Popolo e col Po. polo sta il segreto della vittoria;

 

Convinto che la Virtù sta nell'azione e nel sacrificio ‑ che la potenza sta nell'unione e nella coscienza della volontà;

 

Do il mio nome alla Giovine Italia, associazione d'uomini credenti nella stessa fede, e giuro:

 

Di consacrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia in Nazione, Una, Indipendente, Libera, Repubblicana;

 

Di promuovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d'azione, l'educazione de' miei fratelli all'intento della Giovine Italia, all'associazione che solo può rendere la conquista durevole;

 

Di non appartenere da questo giorno in poi ad altre associazioni;

 

Di uniformarmi alle istruzioni che mi verranno trasmesse, nello spirito della Giovine Italia, da chi rappresenta con me l'unione de' miei fratelli, e di conservarne, anche a prezzo della vita, inviolati ì segreti;

 

Di soccorrere coll'opera e col consiglio a' miei fratelli nell'associazione.

 

                                                                        ORA E SEMPRE.

 

Così giuro, invocando sulla mia testa l'ira di Dio, l'abbominio degli uomini e l'infamia dello spergiuro, s'io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento.
 


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