“Con orgoglio e a testa alta posso affermare di non aver ceduto ai tentativi di ricatto politico”
Il Sindaco di Tivoli Giuseppe Baisi ha deciso di non revocare le dimissioni dalla carica di primo cittadino presentate lo scorso 31 dicembre. Le dimissioni sono diventate quindi irrevocabili e si tornerà alle urne alla fine di marzo.
In piena coerenza con le motivazioni illustrate nella lettera aperta alle cittadine e ai cittadini di Tivoli, Baisi è rimasto fermo sulla propria linea di responsabilità istituzionale, con il sostegno di gran parte della maggioranza consiliare, del Partito Democratico provinciale e locale.
La decisione definitiva è stata presa ieri notte, dopo gli ultimi tentativi del Sindaco di trovare una soluzione.
“Desidero prima di tutto ringraziare ancora una volta le cittadine e i cittadini di Tivoli per la straordinaria fiducia che ci hanno accordato e tutti coloro che, con dedizione e spirito di squadra, in questi due anni di amministrazione hanno lavorato per il raggiungimento degli obiettivi comuni al servizio della collettività - ha dichiarato Baisi -. Ho voluto onorare fino in fondo il patto e la fiducia dei miei concittadini e per questo, preso atto che cinque consiglieri non intendevano risolvere definitivamente la crisi, ho mantenuto la mia decisione. Fino alla fine ho cercato una soluzione ragionevole e sostenibile ma la posizione dei cinque non ha consentito alcun livello di mediazione. Con le mie dimissioni avevo chiesto il sostegno della maggioranza consiliare su un programma concreto, una squadra di donne e uomini per realizzarlo e un metodo di lavoro che comprendesse condivisione, partecipazione e vincolo di maggioranza. Ma i cinque consiglieri hanno risposto con una proposta irricevibile, pubblicata in parte anche dagli organi di stampa, che comprendeva la non chiusura della crisi, la ridiscussione del programma e degli organigrammi, assessorati e poltrone, con il tentativo di imporre le proprie condizioni al gruppo di maggioranza.
Così oggi posso affermare a testa alta e con orgoglio di non essermi in alcun modo piegato ai tentativi di ricatto politico di alcuni consiglieri comunali che, in cambio della sopravvivenza, avrebbero portato la città in una situazione di totale sbando. In questo modo, oltre che del tradimento del mandato ricevuto dagli elettori, reputo i cinque consiglieri responsabili di aver interrotto la realizzazione del programma e il lavoro che ha portato al raggiungimento di importanti obiettivi per la città, nel proseguimento della linea della crescita e dello sviluppo. Lavoro che, mi auguro, possa essere presto ripreso e portato avanti”.