Dal 1748 al 1778, anno in cui morì, incise 135 lastre su rame conosciute come “Vedute di Roma” caratterizzate dalla tecnica più personalizzata e dalla dimensione più grande non che dalla prospettiva (imparata dagli scenografi, i Bibiena) della “scena d’angolo” (usata nei trucchi teatrali per dare più profondità alla scena).
Anche le vedute di Tivoli e di Villa Adriana fanno parte delle “Vedute di Roma”; in esse, come in quelle riproducenti i monumenti di Roma, troviamo riprodotti individui che non sono messi lì a caso ma, come attori e comparse di un teatro, colpiscono lo spettatore per la loro presenza altamente positiva e fattiva.
I compratori di queste vedute erano inizialmente i forestieri settecenteschi (soprattutto inglesi ed olandesi) che volevano riportare a casa, spendendo pochi soldi (2,5 paoli), un ricordo di ciò che avevano visto e ammirato a Roma in quanto a quel tempo si riteneva erudito solo chi aveva viaggiato all’estero ed aveva preso contatto con la cultura, l’arte, le tradizioni, la filosofia dell’Italia in particolare e del mondo latino in generale.
Le vedute del mondo classico erano ricercate da costoro perché rispondenti al vero e quindi al modo di concepire a quel tempo l’arte; invece il pubblico meno preparato, meno colto, ma certamente più numeroso preferiva le vedute contemporanee come Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, insomma dei palazzi settecenteschi romani( a cui sono dedicate trenta lastre). Il Piranesi però, per l’influenza di Lord Charlemont, dal 1754 invertì la sua produzione e nei sei anni successivi realizzò solo due incisioni moderne contro ventotto riproducenti monumenti dell’antichità di Roma e di Tivoli in generale e di Villa Adriana in particolare( dieci vedute). Nel 1756 pubblicò più di duecento vedute riproducenti il mondo scomparso dell’antica civiltà romana e suddivise in quattro volumi; la sua fama si diffuse in tutta l’Europa tanto da essere nominato Socio onorario della Società degli archeologi londinesi. Dopo di lui il genere del “ vedutismo” fu portato avanti da altri per tutto il XIX secolo.