La Grotta di Diana

La Grotta di Diana è decorata da stucchi e mosaici con raffigurazioni mitologiche e da altorilievi di Nettuno, di Minerva, delle Muse con gli occhi di pietre preziose e di Cariatidi con cesti di frutta. Le scene mitologiche, a cui lavorarono Lola, Paolo Calandrino da Bologna e Curzio Maccarone, propongono cinque scene. La prima rappresenta la trasformazione della ninfa Dafne in alloro (in cui gli dei la trasformarono sensibili alle sue preghiere di non farla cadere nelle mani di Apollo invaghitosi di lei).


Ingrandisce foto La Grotta di Diana

Nella seconda scena è presente Andromeda liberata da Perseo (lei si era vantata di essere più bella di Era e delle Nereidi; Poseidone, per punirla, inviò un mostro nella sua regione devastandola per cui gli oracoli interpellati dichiararono che, per placare il mostro, bisognava legare ad uno scoglio Andromeda e lasciarla in sua balia ma fortunatamente venne in suo soccorso Perseo che pietrificò il mostro esibendo la testa della Medusa e sposò la fanciulla che successivamente fu mutata da Atena in una costellazione).

La terza scena riguarda la metamorfosi di Atteone in cervo (un valente cacciatore che, trovandosi sul monte Citerone, spiò Artemide che si bagnava nuda con le compagne; la dea indignata lo trasformò in cervo ed i suoi cani, non riconoscendolo, lo divorarono).
Nella quarta scena è raffigurata la trasformazione di Siringa in canna (la ninfa inseguita da Pan, innamoratosi di lei, con l'aiuto degli dei per non cedergli fu tramutata in giunco e con esso Pan costruì il suo strumento musicale).
Infine nella quinta ed ultima scena è rappresentata la metamorfosi di Callisto in orsa( la ninfa compagna di Artemide fu sedotta da Zeus che assunse le sembianze della dea e la rese madre di Arcade. La dea Era, moglie di Zeus, la mutò per gelosia in orsa. Un giorno Arcade, divenuto adulto, mentre stava cacciando incontrò l'orsa e tentò di ferirla; Zeus, per evitare il matricidio, lo mutò in orso e fece diventare Callisto la costellazione dell'Orsa Maggiore e suo figlio divenne la costellazione Boote).
Il pavimento della grotta era costituito, come si può vedere da qualche resto, da mattonelle di maiolica.

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