Le Cento Fontane

Le Cento Fontane è uno dei luoghi più belli, indimenticabili, fotografati, scelto per la scenografia di numerosi film: si tratta di un viale che unisce la Fontana di Tivoli o dell'Ovato alla Fontana di Roma o Rometta. La Fontana è strutturata su tre piani in cui scorrono simbolicamente le acque di tre "fiumi": Albuneo, Aniene e Ercolaneo, gli stessi che "scendono" dalle rocce del piano superiore della fontana dell'Ovato e che poi confluiscono nella fontana della Rometta simboleggiante il Tevere.

Villa d'Este - Le cento fontane
Ingrandisce foto Viale delle Cento Fontane

Si tratta di circa cento fontane a forma di gigli, di aquile, di obelischi, di barchette da cui fuoriesce zampillando l'acqua gorgogliante. La presenza di gigli ed aquile (quest'ultime aggiunte nel 1685 da Francesco II di Modena) è chiaramente riconducibile allo stemma estense.

Secondo le fonti storiche e le incisioni del Venturini, ai tempi del cardinale Ippolito, il canale superiore era coronato da ben ventidue barchette intervallate da settantadue vasi di terracotta disposti in gruppi di tre, nei quali vi erano piante di melograno, melangoli e limoni. Dopo successvi lavori e variazioni, nel 1685, il duca Francesco II, come ricorda l'iscrizione in marmo all'inizio del viale, fece modificare l'assetto decorativo del ninfeo che assunse quello che si mostra oggigiorno al visitatore.
Il canale di mezzo presenta 91 rilievi in terracotta, che ripropongono scene ed episodi delle "Metamorfosi" di Ovidio; la forte umidità tuttavia è causa della crescita di un folto strato di muschio che in parte ricopre detti rilievi.


Ingrandisce foto Viale delle Cento Fontane

Anche la pavimentazione del viale in mosaico di marmi antichi (effettuata nel 1930 da Attilio Rossi) contribuisce a rendere il luogo particolarmente elegante ed artistico mentre sul lato prospiciente i cento zampilli si rincorrono variopinte aiuole che insieme al verde riposante degli alberi danno al visitatore frescura e serenità.

A metà viale la vegetazione si apre poi per lasciare posto ad una splendida balconata da cui si può ammirare la sottostante Fontana dei Draghi a cui si accede grazie ad una splendida doppia scala circolare.
Come per la Rotonda dei Cipressi, la fontana ha ispirato Gabriele D'Annunzio che nelle "Elegie Romane" scrisse: "Parlan fra le non tocche verzure le Cento Fontane, / parlan soavi e piane come femminee bocche, mentre sui lor fastigi che il sole di porpora veste, / splendono (oh Gloria d'Este!) l'aquile e i fiordiligi."

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