Su Via Valeria, non molto lontana da Piazza dell'Olmo (attuale Piazza Domenico Tani) era situata la chiesa di S.Cecilia. Essa aveva due soli altari sormontati ciascuno da un quadro; in uno era ritratto la predetta Santa, nell'altro la Vergine. Per molti anni la chiesa fu parrocchia e fu gestita dai Gesuiti (il Crocchiante, pur essendo molto informato sulle chiese tiburtine, non è riuscito a scoprire come tale ordine vi sia giunto).
In seguito essi abbandonarono la Curia affidando ai Canonici della Cattedrale di S.Lorenzo le anime dei loro parrocchiani. Così la chiesa di S.Cecilia, come ricorda il Crocchiante, fu ridotta a "benefizio semplice posseduto da Monsignor Origo Canonico della Basilica di S.Pietro di Roma e Nipote degnissimo del Cardinale Curzio di simil famiglia romana, che ogni anno vi canta con musica la messa nel giorno della festa della Santa titolare da i musici della chiesa di S.Lorenzo per loro devozione, ora è dimesso un tal uso".
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