Cappella dell'Immacolata Concezione

Nel "Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni..." di Gaetano Moroni, 1856 a pag.184 è riportato come nella terribile peste del 1656 Tivoli scampò il contagio miracolosamente. I cittadini attribuirono ciò al voto fatto dall'assemblea comunale il 24 giugno a Maria, concepita senza peccato originale, di dedicarLe una cappella e di ricordarsi solennemente di Lei ogni anno. Al Cardinale Marcello Santacroce fu affidato il compito di stabilire il luogo più adatto e il porporato scelse come luogo la nuova Cattedrale di S.Lorenzo. Così si decise di riccamente ornare una cappella della cattedrale dedicata alla ss. Immacolata Concezione colla sua statua.
A differenza di Tivoli infatti, il contagio scoppiò anche nel paese di San Polo dei Cavalieri, confinante col territorio tiburtino. Molti sanpolesi erano nei giorni precedenti venuti a Tivoli per provvedersi di quanto abbisognavano e confessarsi, alcuni de'quali perirono nel ritorno, come perirono molti de'circostanti popoli. Reso noto il voto, i tiburtini progettarono come manifestare individualmente la propria devozione verso la Vergine e decisero di farne dipingere l'immagine nelle case, nelle vie, sulle porte della città e sulle abitazioni dei cittadini. Ovunque sotto l'icona fu posta l'iscrizione che riporta il Marzi: "Sanctus Deus, Sanctus Fortis, Sanctus Immortali, per Immaculatam Conceptionem Mariae semper Virginis, libera nos a peccato, et peste, e tmisererenobis".


Ingrandisce foto Cappella dell'Immacolata Concezione

In "Guida a Tivoli divisa in 2 parti, descritta dal Can. co D. Stanislao Rinaldi" di Stanislao Rinaldi, 1855 a pag. 46 si dice che nella cattedrale tiburtina di S. Lorenzo la cappella della Concezione, nella quale si venera una statua dell' Immacolata scolpita dal Bernini, fu eretta nel 1671 con private limosine, per essere stata Tivoli a gran favor della Vergine preservata da quella peste, che gittò si fiera nel 1656.
La cappella, a pianta quadrangolare e coperta a cupola, fu decorata successivamente con affreschi di Giovan Battista Grimaldi (1606-80), artista bolognese formatosi all'Accademia dei Carracci. Le pitture raffigurano: la Gloria del Paradiso nella cupoletta , i santi Lorenzo, Alessandro, Romualdo e Giacinto (protettori di Tivoli) nei pennacchi, e nelle lunette La Natività , a destra, e La Fuga in Egitto , a sinistra, scena inserita in una magnifica caratterizzazione paesaggistica sul cui sfondo è appena visibile una piramide.

Grimaldi ripropone un'iconografia impiegata da Ludovico Carracci in un'opera della collezione Bonfiglioli menzionata dal Malvasia nel 1678. Al di sopra dell'altare decorato con colonne di nero antico e lesene con capitelli corinzi, è la statua dell'Immacolata. Se si è in disaccordo circa l'anno di conclusione dei lavori (secondo alcuni la cappella della Concezione sarebbe stata terminata nel 1666 e non nel 1671) anche sull'autore della statua c'è chi non ritiene attribuirsi al Bernini. Secondo il Ricci infatti non sarebbe stato il Bernini ma lo scultore francese Pierre Puget (1620-1694), che operò anche in Italia. Proprio al suo periodo genovese è, secondo il Ricci, riconducibile la statua della Vergine presente nel Duomo di Tivoli. Secondo studi più recenti invece l'opera andrebbe attribuita a Cristophe Veyrier, collaboratore del Puget presente a Roma alla fine degli anni settanta del '600. È possibile infatti cogliere svariate affinità stilistiche tra questa statua e quella, sempre dell'lmmacolata Concezione, commissionata da Filippo Brignole al Puget per l'Oratorio di S.Filippo a Genova.


Ingrandisce foto Statua dell'Immacolata Concezione

L'Immacolata è raffigurata in atteggiamento di intensa concentrazione: le palpebre chiuse, le mani strette al petto, mentre una sorta di turbine divino la invade, facendo gonfiare e svolazzare le vesti e i capelli. Intorno alla vita è stata inserita una cintura di metallo argentato e pietre preziose, dono della Comunità tiburtina. Sotto i suoi piedi si intravede la falce di luna.

Il Bulgarini riferisce che nel 1837 furono eseguiti alcuni lavori di restauro, voluti dal Municipio in occasione del colera e condotti a suo giudizio in modo maldestro. Fu allora che probabilmente furono inserite nelle quattro nicchie angolari le statue in stucco delle Virtù Cardinali.
Il Crocchiante ricorda che nella cappella aveva sede la Confraternita dell'lmmacolata Concezione affiliata a quella della chiesa di S.Damasco a Roma e fa riferimento alle due iscrizioni seguenti: PRIVATA PIETAS / IMPLEVIT / M. DCLXXI e VOTUM PUBLICUM / INSTITUIT / M. DCLVI. La seconda iscrizione, datata 1656, dovrebbe riferirsi alla decorazione della cappella, mentre la prima, con la data del 1671, potrebbe riguardare la consacrazione dell'altare una volta dopo la collocazione della statua.

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