Finestra bifora in Piazza S.Croce

In Piazza S.Croce, non lontana dall’ingresso di Villa d’Este in Piazza Trento, è possibile ammirare una stupenda bifora che all’apparenza sembra una trina con tanta perfezione è stata realizzata. Essa fa bella mostra di sé sulla facciata del c.d. Palazzo Serra-Nobili databile al XV sec.
La bifora, di stile gotico, è opera del magister Angelo da Tivoli; questo scultore, operante tra il XIV ed il XVsec., è anche l’artefice della finestra situata sulla destra di Via dei Sosii provenendo da Via di Ponte Gregoriano.

Finestra bifora in Piazza S.Croce

Essendo estremamente raffinato e di grande capacità nella decorazione scultorea finalizzata all’abbellimento architettonico, nel lontano 1396 il pontefice Bonifacio IX gli affidò il compito di realizzare il magnifico portale della chiesa di S.Maria Maggiore a Tivoli; sempre suo è lo splendido rosone che campeggia nella facciata della predetta chiesa.

Sua è anche l’edicola di Via della Sibilla, in cui è raffigurata la Madonna con il Bambino e un cherubino su una lastra di marmo rettangolare (cm.100 x 40) situata sull’ingresso dell’attuale omonimo ristorante.
Ma torniamo alla bifora predetta di Piazza S.Croce. Su di essa spicca lo stemma con a sinistra i segni distintivi dei Colonna ed a destra con quelli dei Cenci essendosi le due famiglie imparentate grazie all’unione matrimoniale di Pietruccio e di Francesca nel 1388.

Il Sebastiani, in "Viaggio a Tivoli antichissima città latino-sabina fatto nel 1825" ci riferisce, da quanto saputo dalla proprietaria della casa con la finestra, che "infinite sono state le ricerche fattegli da viaggiatori in ogni tempo , onde volesse loro venderla. Il barone di Santodille gli offerì scudi 75; ottanta glie ne furono esibiti due anni indietro dal barone di Rheden ministro in Roma degli Stati di Hannover; ma queste somme benché vistose agli occhi di una vecchia molto povera, per buona fortuna non l'hanno potuta indurre a prestarvi il consenso.
La ragione della renuenza è unica, e singolare: Non l'ha venduta il mio padre, non la voglio vendere neppure io !"