Il paesino di Cori (provincia di Latina) è situato sui Monti Lepini; il suo territorio collinare è per lo più coltivato a vigneti che permettono di ottenere un vino eccezionale dalle antiche origini. Il Cori Doc è in due versioni: il Cori Bianco (ottenuto collocando nell’uvaggio fino al 30% di Bellone, un vitigno assai diffuso nella regione laziale) ed il Cori Rosso (realizzato con Moltepulciano e Cesanese al cui uvaggio va aggiunto un vitigno locale noto come il Nero Buono di Cori in una percentuale oscillante tra un minimo del 20 ad un massimo del 40%).
Il Cori Rosso viene prodotto seguendo questo metodo: la vinaccia viene posta a contatto con il mosto durante la fermentazione (fase di vinificazione). L’uva, pigiata e privata dei raspi, viene quindi collocata in appositi recipienti (fasi di fermentazione e macerazione). La fase successiva è la svinatura vale a dire il liquido si sgronda dalle vinacce e si ottiene il vino fiore.
Vari travasi successivi permettono poi di far depositare le sostanze solide precipitate; il vino quindi viene avviato alle fasi di affiatamento e di lungo invecchiamento per poi essere stabilizzato ed infine imbottigliato. Più attenzione deve essere messa nella vinificazione del Cori Bianco Doc, essendo i vini bianchi, come più volte detto, più facilmente suscettibili di fermentazioni anomale, alterazioni microbiche ecc. Il metodo è il seguente: prima fase è la pressatura (il mosto è così separato dalle bucce), segue la sfecciatura del mosto (eliminazione delle particelle sospese), la solfitazione (utilizzando l’anidride solforosa), la fermentazione (mai sopra i 20°C), il travasamento per favorire l’illimpidimento del vino ed infine l’imbottigliamento.
Anche per il Cori valgono le regole generali al fine di ben conservarlo (bottiglie adagiate su scaffali in legno, in un ambiente umido tra il 70 ed il 75%, al buio, con temperatura tra i 10 ed i 15°C). Il Cori Rosso ben si accompagna a carni arrostite sia bianche che rosse; oltre che con carni grigliate ben si sposa con carni in umido accompagnate o non da legumi.
Il Cori Rosso Doc va servito ad una temperatura compresa tra i 16 ed i 18°C in bicchieri del tipo calici bordolesi. Occorre degustarlo con un invecchiamento massimo di ventiquattro mesi dalla sua vendemmia. Il Cori Bianco Doc invece è adatto ad accompagnare piatti a base di pesce non che antipasti freddi. Va servito in bicchieri tipo tulipano svasato a 8-10°C di temperatura. Anche in questo caso occorre degustarlo entro i ventiquattro mesi dalla vendemmia.
Oltre al buon vino, il paesino di Cori offre ai turisti diversi tesori artistici come: il Tempio di Castore e Polluce, il Tempio di Ercole, il Tempio di Minerva nonchè le antichissime mura ciclopiche del VI sec. a.C.
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