Castello Orsini-Cesi-Borghese

Il castello di San Polo dei Cavalieri è una fortezza a forma rettangolare al cui centro è il mastio ed ai vertici sono poste delle torri di avvistamento semicircolari con merlature nella parte superiore. Le destinazioni storiche del castello sono state diverse durante il passare dei secoli e sono legate ovviamente alla storia del paese.
Il luogo dove sorge era un punto ideale di osservazione che permetteva di controllare e dominare le sottostanti valli che la separavano dalla potente e vicina Tivoli e nel contempo di sorvegliare la Tiburtina Valeria che conduceva a Roma. Proprio per tale motivo i monaci di S.Paolo fuori le Mura, per rispondere meglio a tali esigenze difensive e di controllo, fortificarono tra il 1029 e il 1081 la vecchia torre di guardia che svettava solitaria al centro del Fundum Sancti Pauli in Jana. Infatti in un documento della metà del XII secolo si fa riferimento ad un castrum sancti Pauli e si dice che il castello non era altro se non una semplice fortificazione con nei pressi una torre campanaria. Probabilmente l'antica torre, l'odierno Mastio (intorno al quale si è sviluppato poi il castello), era un'antica costruzione romana.

San Polo- il castello
Ingrandisce foto Vista del castello di S.Polo

Proprio per la sua posizione strategica (il passo di S.Polo permetteva le comunicazioni tra la Sabina e la Valle dell'Aniene senza passare per Tivoli) per tutto il 1100 il luogo fu disputato tra i signori di Marcellina, di Montecelio, di Palombara, i Tiburtini e l'abbazia di S.Paolo Fuori le Mura. Per volere pontificio nel 1390 fu dato in locazione agli Orsini che, compratolo nel 1429 per diecimila ducati, trasformarono il vecchio castrum in un'efficiente fortificazione militare ed avviarono la seconda fortificazione della torre.
Gli Orsini, investiti feudatari nel 1390 da Bonifacio IX, ultimarono le opere di fortificazione e di trasformazione della Rocca nel 1438 (sarebbe stata realizzata da Mastro Guglielmo) come conferma l'antica iscrizione della cisterna ottagona, posta nel cortile, adorna su ogni lato di colonnine e di stemmi degli Orsini. Il castello così assunse la forma rettangolare, con al centro l'antica rocca (un mastio); ad ogni angolo una torre semicilindrica merlata.

Nel 1558 gli Orsini cedettero alla potente famiglia dei Cesi per ventisettemila scudi San Polo. La fortezza di San Polo fu trasformata dai Cesi in residenza estiva frequentata dal mondo bene di allora essendo tramontata l'importanza militare del luogo. Il castello così divenne un tipico Palazzo baronale cinquecentesco. L'artefice fu il Cardinale Federico Cesi, grande mecenate delle arti. Si realizzarono allora gli splendidi affreschi cinquecenteschi dei saloni per opera di Federico e Taddeo Zuccari (operanti anche a Villa d'Este) e del Muziano, che dipinsero scene mitologiche, paesaggi e stemmi. Degne di nota sono le due sale poste al primo piano denominate sala dei vescovi e sala dei cardinali in riferimento al fatto che vi furono dipinti gli stemmi dei vescovi e dei cardinali appartenenti alla famiglia Cesi. Inoltre l'architetto Guidetti pensò ad alleggerire la struttura massiccia dell'edificio con l'apertura di grandi finestre.


Ingrandisce foto Interno del castello

Qui nel 1603 si stabilì la prima sede dell'Accademia dei Lincei, creata da Federico Cesi, il quale, essendo amico di Galileo Galilei, lo ospitò.
Nel 1656 la peste spopolò il paese che nel 1678 dai Cesi passò alla famiglia dei Borghese insieme a Castel Madama e a Montecelio.
Nel 1678 i Borghese affittarono il palazzo baronale ad un certo Pietro Trusiani. I Borghese ne conservarono il possesso fino al 1860.

Da allora le vicissitudini del palazzo sono state molteplici, addirittura utilizzato come granaio danneggiando irreparabilmente molti degli affreschi presenti. Solo sul finire degli anni '50, l'architetto Luca Brasini ne cura un preliminare restauro che fu poi completato dal giurista Andrea Berardi. In questi anni la stanza posta al primo piano nel mastio viene adibita a cappella e consacrata da Papa Giovanni XXIII. Circa trent'anni dopo, il Castello, bisognoso di notevoli interventi conservativi e di completamento, viene acquistato dalla società ICAB 23, che, nel più assoluto rispetto delle strutture, e con la supervisione della Soprintendenza dei Beni Architettonici e ambientali del Lazio, ne promuove un profondo restauro conservativo, strutturale e pittorico.
Dopo innumerevoli vendite e cessioni il castello continua ad essere di proprietà privata.
A pochi metri dal castello è situato il Museo Civico Preistorico, aperto solo il sabato e la domenica mattina.

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