Molto diffusa è una pseudo-macchia mediterranea che si sviluppa soprattutto lungo le Valli dell’Aniene e del Liri sulle pendici meridionali e assolate. Vi si trovano il terebinto, il bosso, il corbezzolo, il leccio, l’agrifoglio, l’ornello; splendida la fioritura violacea primaverile dell’albero di Giuda. Man mano che la quota aumenta la macchia sparisce per lasciare il posto al bosco misto, alle querce, alla roverella, al nocciolo, all’acero campestre, al pruno, al castagno, al cerro. Le faggete invece si estendono tra gli 800 e i 1000 m. sul l. m. insieme con altre latifoglie.
Scomparso invece è l’abete bianco a causa degli interventi umani (ricavarne cellulosa, legname per mobili ecc.). Anche l’abete rosso (attualmente presente solo presso l’Abetone) è qui scomparso. A volte intramezzato nelle faggete troviamo piante di tasso. In primavera fioriscono le primule, le pervinche, gli anemoni, i bucaneve.
Un’attrattiva mozzafiato quando lo si vede è data dal giglio rosso; il giglio martagone ed il narciso dei poeti fanno la loro parte. Né è da dimenticare i croco. Numerosissime le specie di orchidee qui presenti mentre nelle aree detritiche si rintraccia il sempreverde italico. E come dimenticare la genziana? Varie sono le sue specie presenti nel parco. Nelle praterie fa bella mostra la viola mentre la driade, una rosacea che vanta ben 8 petali, si staglia superba anche ad alte quote.
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