Nella Sagra dell'Uva si rintracciano i valori contadini dell'ospitalità e della generosità, gli echi delle feste carnascialesche medievali e rinascimentali nonché delle feriae vindemiales o vindemialia degli antichi romani. Si svolge alla fine dell'estate coincide quando i contadini si "appropriano" dei grappoli di uva per cui si propongono di riparare al loro "furto"cedendo alla Madre Terra una parte del sottratto: uva o vino risarcendola simbolicamente del danno perpetrato.
Il programma della festa cambia ogni anno e comprende molti eventi. Si inizia al mattino con una solenne processione in cui le Confraternite accompagnano la statua della Madonna del Rosario, issata su un antico settecentesco carro processionale e portata a spalla per le vie della città. Giunta in duomo, riceve da bambini, vestiti in abito tradizionale e rappresentanti la collettività locale, vino e uva come ringraziamento per la protezione offerta ai vigneti. Dopo la consacrazione inizia nel pomeriggio la seconda parte della festa che si apre con la commemorazione della battaglia di Lepanto da parte di personaggi in costume rinascimentale che sfilano con cavalli ed armature. Il corso principale è percorso dal al corteo di nobili che, preceduti da un Gonfaloniere o Castellano, si recano alle porte della città per ricevere il vittorioso principe di ritorno dalla battaglia di Lepanto. Una volta incontratolo e offertegli le chiavi della città, tutti insieme rientrano nel rinascimentale palazzo della famiglia Colonna, attuale sede del Municipio.
È poi la volta, a pomeriggio inoltrato, della parte più suggestiva della festa del vino di Marino che giunge al momento più bello nel "miracolo delle fontane": da tutte le fontane della città sgorga vino per quasi un'ora mentre i carri allegorici sfilano per le vie del centro. E' tutto un susseguirsi di gruppi folk, di canti e balli popolari, di canzoni prettamente romanesche. In questo tripudio folkloristico avviene la "distribuzione" dell'uva da balconi e dai carri allegorici alla folla presente oppure semplicemente cogliendola da festoni. L'allegria e lo scherzo trionfano.
Molte sono le persone sedute nelle bettole o nelle osterie intente a consumare pantagrueliche cartate di porchetta, di prosciutto innaffiate dal vino. Riaffiora l'atmosfera popolare romanesca della spensierata gita di fine settimana che coinvolge tutta Marino compresi i vicoli e le piazzette del borgo medievale o dell'antico castrum romano.