Età preromana e romana

Si può affermare che Marcellina nell’età preromana fu un insediamento di una certa importanza preesistente alla fondazione di Roma come attestano gli estesi ruderi che dagli Arci, presso il bivio della Maremmana Inferiore, raggiungono l’interno dell’attuale paese. Tali ruderi, dell’estensione di ca. un miglio quadrato, evidenziano l’antico insediamento che sembra avesse forma triangolare il cui vertice era rivolto verso il sentiero della Scarpellata. La città, ubicata su terrazze sovrapposte, aveva la sua acropoli nella parte più alta e quindi meglio difendibile. La Scarpellata (ottenuta apportando con lo scalpello migliorie ad un sentiero serpeggiante nella gola del monte) testimonia che originariamente Marcellina aveva una discreta importanza. Tuttavia c’è chi dubita che queste costruzioni preesistessero all’epoca romana giacché le ville romane edificate sulle falde del vicino Monte Gennaro furono costruite su basamenti di opera poligonale. Dei predetti muraglioni restano attualmente 4 muraglioni sostenenti altrettante terrazze.

Centro storico
Ingrandisce foto Centro storico

La presenza di una cinta di mura ciclopiche (Catabio) fa supporre che l’origine della città fosse pelasgica o sicula come sostengono molti studiosi secondo i quali quest’ultime popolazioni avrebbero costruito presso i Monti Cornicolani e Tiburtini varie città difese da mura poligonali, ubicate in posizione strategica e vicine l’una all’altra per far fronte alle continue scorrerie.

Il Nibby avanza l’ipotesi che l’antico insediamento posto sotto la Scarpellata fosse un avamposto dei Sabini contro i Latini o i Tiburtini; l’importanza di tale nucleo abitativo è sottolineata dal fatto che è stato ritrovato un tratto di strada a lastroni di pietra silicea (tanto ampia che sembra una consolare) che collegava la città con la via Tiburtina, presso il ponte dell’Acquoria, e continuava in direzione opposta toccando Palombara Sabina, Stazzano e Montelibretti. Se i resti murari dell’antica Marcellina ne ipotizzano l’origine ad un millennio ca. a.C., il ritrovamento di vasi cinerari e di oggetti fittili del periodo arcaico lo prova in pieno (importantissima la scoperta di due tombe a pozzetto dell’età del ferro ad incinerazione e con materiale fittile e metallico di tipo villanoviano, individuate nel 1898 ai confini del territorio di Palombara Sabina).

Campanile della chiesa di S.Maria in Monte Dominici
Ingrandisce foto Campanile della chiesa di
S.Maria in Monte Dominici

La primitiva Marcellina era quindi una città compresa nel territorio abitato dai Sabini, originari secondo alcuni della Laconia in Grecia, erano dediti alla pastorizia ed all’agricoltura. Per via dell’incremento demografico si espansero anche nel basso Lazio e sui Colli romani. E’ difficile determinare esattamente il territorio abitato dai Sabini tuttavia poiché si sa che l’Aniene scorreva tra i campi sabini e romani dividendoli è indubbio che Marcellina, essendo situata ai piedi dei Monti Lucretili, fosse una città sabina.

Tra Roma ed i Sabini scoppiò un conflitto non certamente dovuto al leggendario rapimento delle Sabine operato da Romolo e dai Romani ma all’espansione romana che vinse ed inglobò per prime tutte le città nemiche più vicine e tra queste Medullia (Marcellina) o Medullium, che spontaneamente si arrese a Roma, secondo Livio, ricevendone una colonia romana. Successivamente Medullia si ribellò e per questo, secondo Dionigi, fu quasi distrutta da Roma. Secondo altri archeologi l’antica Marcellina sarebbe invece da identificare con l’antica Regillum, che diede i natali ad Appio Claudio da cui discese la gens Claudia. Questa nobile famiglia sabina dei Claudi si divise in quella dei Regillensi, dei Marcelli e dei Neroni.
Secondo alcuni scrittori da questi Marcelli deriverebbe il nome dell’odierna Marcellina tuttavia è ancora incerto se in passato l’attuale centro urbano possa essere identificato come Medullia o come Regillum. Terminata la guerra con i Sabini anche nel territorio di Marcellina sorsero bellissime ville romane in campagna come del resto ovunque ai piedi dei Monti Lucretili (Orazio stesso possedeva una villetta nei pressi di Licenza). Resti di tali ville rustiche sono stati trovati nei dintorni del paese.

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