L'avvenimento storico, che segnò vivamente il paese, fu nel 1867 la sua capitolazione in mano ai Garibaldini; l'Eroe dei Due Mondi infatti in quell'anno fu l'artefice di un nuovo tentativo di occupare Roma ma fu arrestato a Mentana dai Francesi. L'evento più importante comunque é la nascita del Campo di Montecelio in un periodo in cui la nostra Penisola stava attraversando una grave crisi economica (che determinò massicce migrazioni in Usa) e politica. Dopo il Crispi e quindi lo Zanardelli, il governo era passato al Giolitti che resse le sorti del Paese fino alla vigilia della prima guerra mondiale. L'Italia fu impegnata in una guerra con la Turchia (1911-12) per crearsi “un posto al sole” (ovvero le colonie). A seguito del trattato di Losanna ottenne dalla vinta Turchia alcune isole del mar Egeo e la Libia. L'equilibrio politico europeo era quanto mai precario ed affidato alla contrapposizione di due blocchi: la Triplice Intesa (Russia, Inghilterra e Francia) e la Triplice Alleanza (Italia, Germania, Impero austro-ungarico).
Scoppiò quindi nel 1914 il primo conflitto mondiale; l'Italia, rimasta neutrale per un anno con la scusa di non essere stata interpellata dai due alleati precedentemente, scese nel 1915 in guerra a fianco della Triplice Intesa. Il nostro Paese era troppo giovane e non era preparato ad affrontare un simile conflitto che si rivelò lungo e doloroso; era debole in campo militare e soprattutto in campo aeronautico.
All'indomani della presa di Roma nel 1870 naturalmente era stato istituito il Ministero della Guerra; nel 1884 era quindi nato il Servizio Aerostatico Militare. Inutile ricordare l'entusiasmo generale quando dieci anni dopo venne effettuato il volo del primo pallone che da Roma atterrò a Bagni di Tivoli. La presenza della linea ferroviaria Roma- Sulmona accentuava di molto i vantaggi offerti ai voli aerostatici da questa pianura posta ai piedi di Montecelio e della vicina Palombara. Era il campo ideale per addestrare piloti, vicino a Roma. Così nel gennaio del 1915 il predetto Servizio Aerostatico Militare fu, tramite un decreto, tramutato in Corpo Aeronautico Militare;
nel maggio dello stesso anno presero il via i lavori per realizzare il Campo di volo di Montecelio, vivamente caldeggiato dai dirigibilisti che avevano fatto una lunga esperienza in questa piana ben collegata con le vie di comunicazione a differenza del Pratone sul Monte Gennaro (Parco monti Lucretili) e di Campaegli (Parco monti Simbruini)dove i palloni a volte atterravano.
Furono così espropriate ai contadini le terre (fertilissime ed in genere coltivate a grano), in località Le Prata, ove doveva sorgere il Campo che, malgrado le loro proteste al fine di ottenere un risarcimento, fu realizzato verso la fine dell'estate del 1915 grazie al lavoro di sbancamento operato da manovalanza locale e dall'impiego degli Ascari. La gente del posto, per lo più impiegata nella lavorazione dei campi, nelle vicine cave di travertino e di pozzolana, era altamente scontenta per il suddetto esproprio, per la guerra che richiamava al fronte i giovani sottraendoli al lavoro agricolo, per la povertà che spingeva a migrare in America in cerca di fortuna. I lavori per realizzare il Campo procedettero speditamente grazie all'utilizzo della ferrovia che provvide a trasportare sul luogo i materiali necessari per allestire gli hangars. Un messaggio del re Vittorio Emanuele III rese ancora più solenne l'inaugurazione del I° corso per ufficiali piloti aviatori.
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