Naturalmente al centro fa bella mostra di sé un gande finestrone sospeso sul grande portale ed avente un timpano a semiluna.
Le due aperture poste a destra e a sinistra sono molto più modeste. Si tratta di monofore che rintracciamo anche nella parete angolare. Le monofore sono sovrastate ognuna da un orologio inserito in una decorazione a stucchi. Verticalmente invece lo spazio della facciata è scandito sempre in tre aree da semipilastri terminanti con capitelli in stile corinzio e dorico.
La facciata termina superiormente con un grande timpano triangolare al centro di due torri campanarie a pianta cilindrica sormontate da una piccola cupola.Varcando la soglia di uno dei tre predetti portali si raggiunge l'interno ove appaiono evidenti le tracce dello stile tardobarocco.
Lo spazio interno è scandito dalla navata centrale, con copertura a volte a crociera, terminante in un'abside naturalmente semicircolare, e dalle cappelle laterali (tre per ciascun lato). Tranne la seconda cappella di destra, si devono a padre Michelangelo Cianti tutte le opere (XIX sec.) che coprono le volte, le lunette e le pareti delle cappelle che presentano una copertura a volte a vela. Il Cianti è l'artefice anche delle opere del presbiterio e del catino. Il suo intervento, insieme a quello dell'architetto Carlo Marchionni a cui nel 1742 fu affidato il compito di completare le cappelle, ha modificato la struttura originaria che l'architetto Levi aveva ideato e realizzato per questa chiesa.