Il più grande vanto del Frascati Doc è di essere entrato a far parte, circa ottanta anni fa, dell’enoteca di Buckingham Palace. La famiglia reale inglese ne ha apprezzato le qualità tanto da spalancargli “le porte” delle sue cantine dove sono conservati i vini più esclusivi. A Roma da molti secoli il Frascati è presente sulle tavole dei nobili e di raffinati borghesi. La sua origine si perde nel tempo; c’è chi la fa risalire a quando gli imperatori governavano l’antica Roma ma è innegabile il fatto che fu sempre apprezzato da papi e sovrani. Papa Gregorio XVI, buon bevitore, celava la discreta quantità del consumo quotidiano, sostenendo che degustava quotidianamente solo ”un quartirolo scarno di Frascati”.
Il Frascati è un vino da pasto molto diffuso sia nella Capitale che nel Lazio. La sua etimologia deriva dalla consuetudine degli osti locali di collocare, fuori dalla porta, una “frasca”, un ramo frondoso (da utilizzare come legna da ardere trovata girovagando nei boschi demaniali della zona).
Fu per questo motivo che le stesse osterie furono chiamate popolarmente “fraschette”, e la città, che più le ospitava, prese il nome prima di Frascata e poi di Frascati. Tale termine poi fu esteso al vino. Il Frascati Doc, noto in tutto il mondo, è di un colore paglierino più o meno intenso; il suo profumo vinoso é delicato; il sapore è senz’altro sapido, fine e vellutato. Ha varie versioni: Secco, Asciutto, Amabile, Canellino o Dolce, Spumante (con spuma vivace e perlage fine), Superiore e Novello.
Scarica gratuitamente le nostre audioguide o le guide tascabili.
Patrocinio Comune di Tivoli
Assessorato al Turismo